Anno giudiziario a Cagliari, Cucca “Rimarchiamo terzietà dei giudici”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Voglio ribadire un termine: indipendenza. Occorre rimarcare sempre il principio della terzietà del giudice, che non deve essere solo custodito intimamente da ognuno di noi, ma deve anche essere percepito all’esterno, soprattutto in tempi di diffidenza come quelli che attraversiamo”. Così la presidente della Corte d’appello di Cagliari, Gemma Cucca, introducendo la relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Cucca è anche la giudice che ha messo la firma sull’ordinanza-ingiunzione per la decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde, provvedimento che le è costato più di qualche attacco dagli esponenti del centrosinistra, in particolare dei 5 Stelle. “Non si può intravedere alcuna necessità da parte nostra di difendere pubblicamente le decisioni assunte, proprio in quanto noi magistrati non dobbiamo rispondere alle opinioni correnti, ma solo alla legge e, quindi, alla nostra coscienza, nel rispetto delle regole, in ossequio al giuramento di fedeltà alla Costituzione, senza dover privilegiare alcuno e con la perfetta consapevolezza del quadro normativo specificamente rilevante e dei valori che dobbiamo bilanciare e che rendiamo noti con la motivazione dei provvedimenti con la quale solo si risponde anche agli attacchi derivanti da decisioni talvolta sgradite che potrebbero, oltretutto, essere semplicemente impugnate”. E ancora: “E anche il reciproco riconoscimento e il rispetto dei differenti ruoli delle diverse istituzioni deve trovare applicazione anche per evitare inutili sterili strumentalizzazioni”. Entrando poi nel merito dei dati del periodo luglio 2023 – giugno 2024, Cucca sottoline i cronici problemi della carenza di personale: “Da anni si sottolinea la carenza degli organici. In questo periodo si è acceso il dibattito sulla separazione delle carriere dei magistrati, ma questo non risolve i problemi. Occorre attivare un piano assunzionale che inserisca personale stabile. C’è bisogno di assistenti e dirigenti, ce ne sono solo due in tutto il distretto. Solo nel tribunale di Cagliari i posti vacanti sono 11 su 49”. Dal rappresentante del Csm, Marcello Basilico, in un intervento applauditissimo dai magistrati presenti, arriva una forte critica alla riforma del Governo: “L’effetto della riforma sarà la spaccatura della magistratura. La separazione delle carriere andrà a ridurre le garanzie per i cittadini. Arriverà l’inevitavile indebolimento dei magistrati. Il vulnus all’autonomia dei magistrati è un vulnus al principio d’eguaglianza dei cittadini”. I magistrati, in segno di protesta, hanno abbandonato l’aula al momento della presa della parola da parte del rappresentante del Ministro della Giustizia, Edmondo De Gregorio, che ha rimarcato i passi fatti dal Governo, con l’accento posto sugli obiettivi del Pnrr e della digitalizzazione, definita come “un destino al quale non possiamo sottrarci”. A chiudere il procuratore generale, Luigi Patronaggio: “I flussi sono rinasti identici dall’anno scorso, con lievi pendenze derivate dalla carenza del personale, un grido di dolore che arriva dai distretti”. Poi un passaggio sui furti dei portavalori: “Organizzazioni criminali che godono di omertà. Il bottino a Sassari è stato di circa 15 milioni di euro. In Sardegna si pensa che non esistano organizzazioni mafiose, ma questi sviluppi portano a pensare che queste bande armate agiscano come vere organizzazioni criminali”. 9 i casi di femminicidio, dove c’è alla base “una incultura, una mancanza di rispetto verso le donne, ci vuole educazione all’affettività”. E un breve passaggio sulla strage di Nuoro: “Sono episodi che sottolineano un isolamento sociale, che porta anche a questi gesti gravissimi”. Infine sulla cattura del boss Raduano: “Le indagini hanno permesso di accertare collegamenti internazionali, con l’omicidio di Paul Felix-Pauli che fa pensare a frange legate all’autonomismo sardo che si muovono anche fuori dall’Isola”. Patronaggio conclude: “Il malessere dei colleghi mi induce a fare delle consoderazioni sul rapporto tra magistratura e politica. La contrapposizione esiste. Sono state operate importanti riforme in questi anni, che hanno avuto il sapore di una punizione verso i magistrati, che invece hanno svolto il loro lavoro in autonomia. La separazione delle carriere non porta nulla all’efficienza della giustizia. Avere un pubblico ministero indipendente dal governo è una garanzia per tutti i cittadini”.

(ITALPRESS).

-Foto: xd4/Italpress-


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