ROMA (ITALPRESS) – Bilancio sostanzialmente stabile, nel trimestre gennaio-marzo, all’anagrafe delle imprese italiane. Secondo l’analisi condotta da Unioncamere e InfoCamere sulla base delle iscrizioni e cessazioni rilevate dal Registro delle Imprese delle Camere di commercio, il saldo complessivo tra aperture e chiusure si è attestato a -3.061 imprese, con un tasso di variazione del -0,05%, il terzo dato meno negativo degli ultimi dieci anni. Un apparente immobilismo frutto di un sistema imprenditoriale che si conferma a doppia velocità. Le società di capitali continuano infatti a espandersi a ritmi molto elevati, mentre continuano a contrarsi le imprese individuali, le società di persone e le altre forme, sostanzialmente cooperative. A livello territoriale, è il Centro Italia l’unica macro-ripartizione con un saldo attivo alla fine del trimestre, trainata in modo decisivo dal Lazio. A livello settoriale, il dato più positivo arriva dai servizi professionali, scientifici e tecnici, che segnano un saldo di 2.795 imprese in più. Continua invece la flessione di comparti tradizionali come il commercio, l’agricoltura e la manifattura.
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