Agrivoltaico, arriva una mappa delle possibili applicazioni

ROMA (ITALPRESS) – Il settore dell’agricoltura rappresenta il 7% circa delle emissioni nazionali di gas serra.

Nonostante gli investimenti in energia pulita, l’obiettivo delle emissioni zero è ancora lontano.

Una soluzione per il settore agricolo potrebbe essere l’agrivoltaico, una tecnologia capace di coniugare la produzione di energia pulita con un’agricoltura più resiliente ed efficiente.

Questo sistema produce energia tramite pannelli fotovoltaici opportunamente sollevati da terra, così da permettere il passaggio delle macchine agricole e la tradizionale lavorazione dei campi, o l’attività di pascolo.

Una ‘convivenza pacifica’ dimostrata anche da una nuova ricerca del Politecnico di Milano, da cui è nata anche una mappa delle possibili aree con colture pluviali convertibili all’agrivoltaico.

Attualmente, a livello globale, tra il 13% ed il 16% degli impianti fotovoltaici a terra si trovano in suoli che erano agricoli.

Secondo lo studio, sempre a livello globale, una superficie variabile tra il 22% ed il 35% delle superfici agricole non irrigue, potrebbe ospitare sistemi agrivoltaici continuando a produrre cibo.

Per lo studio, i ricercatori del Politecnico di Milano hanno impiegato un modello agro-idrologico spazializzato per simulare la risposta a diversi livelli di attenuazione delle radiazioni di 22 colture non irrigue nelle rispettive aree di raccolta in tutto il mondo.

“L’agrivoltaico non è applicabile ovunque – hanno spiegato i ricercatori – però secondo i nostri risultati ci sono molte aree del mondo in cui sarebbe possibile combinare coltivazioni e produzione di energia senza significative perdite di resa”.

“Utilizzare il suolo sia per coltivazioni sia per impianti fotovoltaici – hanno aggiunto – consente di aumentare la producibilità complessiva per superficie occupata riducendo i costi di produzione.

In aggiunta, l’installazione di colture sotto i pannelli fotovoltaici consente di ridurne la temperatura di funzionamento aumentandone l’efficienza”.

mgg/gtr


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