Verso il ballottaggio. L'appello al voto del candidato sindaco Raffaele Del Vecchio.
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L'appello al voto di Raffaele Del Vecchio ai beneventani a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale che porta dopo il 5 giugno scorso, diritto al ballottaggio in contrapposizione a Clemente Mastella.
“Un governo giovane e un programma innovativo per la nostra città, basato sulla qualità, sul talento, sulla passione per Benevento. Scommettiamo sul domani. Respingiamo la proposta politica vecchia, inadeguata e pasticciata di chi per quarant’anni non ha prodotto nulla”.
Così il candidato sindaco Raffaele Del Vecchio, nell’appello finale agli elettori in vista del ballottaggio di domenica 19 giungo che lo vede contrapposto a Clemente Mastella.
“Si conclude la campagna elettorale – continua – si apre una stagione che deve essere differente. E differente sarà l'amministrazione che io ho immaginato e che intendo costruire: partire dagli errori commessi nel passato, leggere le sfide di una città provata dalla crisi ma resistente, intercettare l'istanza di cambiamento, credere nell'onestà di un progetto che non ha
clientele da soddisfare ma cittadini da coinvolgere”.
“Ora voglio –sottolinea – a modo mio, poter scrivere una storia con animo fermo, idee
coraggiose, persone nuove. So di poter contare sulla forza di un progetto di città sostenibile, fiera, capace di fare sintesi delle sue risorse e delle sue bellezze, anche di quelle inespresse. Io non ho determinato le sorti degli ultimi quarant'anni, non alimento la politica della promessa, non sono un retaggio che ritorna, non ho trasformismi o ricicli nella mia storia personale. Sono un uomo che ha passione per la propria terra e nel coraggio necessario a farla crescere; appartengo a una generazione che deve assumersi la responsabilità delle risposte; sento la necessità di dare respiro a Benevento, contro chi vuole farne terra propria. Rispetto al primo turno, la scelta che è dinanzi a noi è più semplice, chiara, netta”.
Ed aggiunge. “Da un lato ci sono io, un quarantenne che per la prima volta si candida a sindaco di Benevento, dall’altro ci sono quarant’anni di un potere che non vuole mollare e chiede l’ennesima opportunità per sé, dopo aver sprecato occasioni su occasioni e aver governato, anche la nostra città, senza lasciare alcuna traccia tangibile. Io sono un’altra cosa. A testa alta, in queste settimane, ho attraversato ogni angolo della città, relazionandomi con i miei concittadini e incrociando speranze e timori. Io ho parlato il linguaggio della verità, raccontando ciò che ho fatto e assumendomi la responsabilità anche di ciò che non ha funzionato. Questa città ce la può fare e ce la farà. Camminando sulle proprie gambe, liberandosi dai lacci del passato, ponendo al centro del suo percorso valori non negoziabili: merito e qualità, condivisione e corresponsabilità, etica e legalità, solidarietà, centralità del cittadino e delle imprese, creatività e innovazione, flessibilità e diversificazione. Valori che ispireranno ogni singola azione della prossima amministrazione”.
Del Vecchio rincara. “La mia è una seria proposta di governo. Forte di un programma vasto,
articolato, partecipato, concreto e realizzabile. Che parla a una città intera perché capace di tenere assieme le ansie quotidiane del padre di famiglia, che ha perso il lavoro e prova a reinserirsi, e la sete di futuro dei nostri giovani alla ricerca di opportunità; il bisogno di attenzione e di sostegno alle fasce deboli e una visione strategica che la nuova stagione di programmazione delle risorse europee può finalmente declinare; la necessità di assicurare più decoro all’intero territorio cittadino, di alleviare il disagio delle contrade, di migliorare il rapporto costo-qualità dei servizi pubblici locali; di restituire bellezza a ogni angolo di Benevento, riqualificando i quartieri e mettendo in sicurezza i fiumi”.
E conclude. “Chiedo ai beneventani di votarmi, perché non avremo altre occasioni di riscatto, perché credo nei contenuti e nel capitale umano, perché il dialogo con l'Amministrazione regionale e con il Governo nazionale ci consente di riprogrammare fondi o obiettivi con più forza, perché la Città non può essere percepita un antico feudo del Sud agli occhi del Paese.
Perché ho scelto di stare dalla parte giusta: il futuro prossimo”.