Usura: Otto ordinanze d'arresto tra Benevento e Caserta. Sei gli imprenditori vittime del sodalizio

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Aggiornamento: Sei imprenditori caduti nella rete dell'usura
Otto persone arrestate (sei in carcere e due agli arresti domiciliari), più di 60 uomini tra carabinieri e finanzieri impegnati nell'operazione coordinata dalla Dda di Napoli. Nel gruppo anche due giovani donne. Il reato contestato, per fatti commessi dal 2000 al 2010 è quello di usura estorsione e riciclaggio, aggravati dall'utilizzo del metodo camorristico. Vittime, come si legge nel comunicato diffuso dal procuratore aggiunto Federico Cafiero De Raho, sei imprenditori di Benevento e Caserta che subivano l'intensa attività criminosa, con cadenza quasi giornaliera, con gravi atti di violenza e intimidazioni. Nel corso delle indagini sono state raccolte intercettazioni telefoniche ed ambientali che hanno permesso di accertare l'utilizzo del metodo mafioso nei confronti degli imprenditori caduti nella rete dell'usura. Sono state sequestrate somme di denaro ed altri beni per il valore di 359.360,00 e poste sotto sequestro 8 società, 2 ditte individuali, 10 fabbricati, 10 terreni, 4 autoveicoli per un totale di 5 milioni di euro.
Carabinieri e Gdf, in esecuzione 8 ordinanze di custodia cautelare per il reato di usura
I Carabinieri della Compagnia di Montesarchio stanno eseguendo otto ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate di usura, estorsione e riciclaggio.
 I destinatari dei provvedimenti, disposti dalla Dda della Procura della Repubblica di Napoli, sarebbero accusati di aver applicato tassi di interesse altissimi. Secondo la Procura, avrebbero estorto il denaro avvalendosi dei metodi delle organizzazioni camorristiche. I militari stanno procedendo in queste ore, insieme agli uomini della Guardia di Finanza di Marcianise, al sequestro di beni del valore stimato superiore ai 5 milioni di euro tra immobili, conti correnti, valori di diverso genere e anche di un loculo cimiteriale in possesso degli arrestati. Le indagini hanno permesso di ricostruire 10 anni di movimentazioni finanziarie illecite e di accertare l'applicazione di una tasso usurario pari al 400% annuo da parte degli indagati, che si sarebbero anche fatti carico le situazioni debitorie dei singoli al fine di soggiogare sempre più le vittime.



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