Papa, omelia per la Domenica delle Palme: "Portiamo la croce di chi soffre accanto a noi"

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Papa, omelia per la Domenica delle Palme: Papa, omelia per la Domenica delle Palme: "Portiamo la croce di chi soffre accanto a noi"

(Adnkronos) - Inizia oggi, con la Domenica delle Palme, la Settimana Santa durante la quale vengono rievocati gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo e vengono celebrate la sua passione, morte e risurrezione. Stamani la celebrazione delle Palme in Piazza San Pietro è stata affidata dal Papa al cardinale Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio, che ha letto l'omelia preparata dal Pontefice.  

In questi giorni Bergoglio ha abituato a diverse sorprese. Domenica scorsa, al termine della messa per il Giubileo del malato, è apparso in piazza San Pietro. 

“Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non è mai vano, anzi, è la maniera più concreta di condividere il suo amore salvifico”. La passione di Gesù - ha ricordato Francesco nel testo - diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato. Fratelli, sorelle, per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore. Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma è proprio un caso? – ci ha fatto incontrare. Prepariamoci alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri”.  

Commentando il passo del giorno del Vangelo di Luca, il Pontefice ha annotato: “Se ricordiamo che cosa ha fatto Simone per Gesù, ricordiamo pure che cosa ha fatto Gesù per Simone – come per me, per te, per ognuno di noi –: ha redento il mondo. La croce di legno, che il Cireneo sopporta, è quella di Cristo, che porta il peccato di tutti gli uomini. Lo porta per amore nostro, in obbedienza al Padre, soffrendo con noi e per noi. È proprio questo il modo, inatteso e sconvolgente, col quale il Cireneo viene coinvolto nella storia della salvezza, dove nessuno è straniero, nessuno è estraneo”.  

Da qui l’esortazione : “Seguiamo il passo di Simone, perché ci insegna che Gesù viene incontro a tutti, in qualsiasi situazione. Quando vediamo la moltitudine di uomini e donne che odio e violenza gettano sulla via del Calvario, ricordiamoci che Dio trasforma questa via in luogo di redenzione, perché l’ha percorsa dando la sua vita per noi. Quanti cirenei portano la croce di Cristo! Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro volti, straziati dalla guerra e dalla miseria? “ 

 

La celebrazione di oggi da’ appunto il via alla Settimana Santa che entrerà nel vivo con il ‘Triduo Pasquale’ a partire da Giovedì santo. Con questa festa si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, prima della Passione, accolto dalla folla che lo acclama come re agitando rami presi dai campi. Il racconto dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme si trova in tutti i quattro Vangeli: quelli di Matteo e Marco dicono che la gente sventolava rami di alberi o fronde; Luca non ne fa menzione , nel Vangelo di Giovanni si parla espressamente di palme.  



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