Operazione "Oro Rosso": arrestati due rumeni per furto di rame
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I due cittadini rumeni si sono resi responsabili, in concorso, di furto aggravato di cavi di rame ai danni di Trenitalia.
Nonostante il fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario abbia registrato una flessione sia nel numero degli eventi totali che delle quantità sottratte, si verificano ancora diverse sacche di recrudescenza.
Per tale motivo il Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania, attuando un dispositivo disposto dal Servizio su scala nazionale (cd. OPERAZIONE ORO ROSSO ) teso a mantenere sempre elevati i livelli di attenzione, ha predisposto per il giorno 15 gennaio, mirati controlli nei confronti dei rottamai esistenti nel proprio territorio di competenza, programmando specifici servizi di controllo presso i depositi di materiale ferroso che possono essere eventualmente coinvolti nella ricettazione del materiale.
I dispositivi di servizio, che hanno visto impegnati 42 operatori, hanno permesso di controllare 23 depositi di rame, di effettuare 11 controlli lungo linea e di identificare 151 persone, che si aggiungono agli altri 511 soggetti identificati nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo del territorio attuata dal Compartimento Polfer Campania, per un totale ieri di 662 identificati in tutta la regione.
Sempre nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di vigilanza e controllo nello scalo ferroviario di Napoli Centrale al fine di pervenire all’individuazione dei responsabili dei citati eventi criminosi, sono stati arrestati nella mattinata di ieri due cittadini rumeni resisi responsabili in concorso di furto aggravato di cavi di rame ai danni dell’ente Trenitalia. Nell’occasione sono state notate due persone su un treno in sosta intenti a tagliare dei cavi elettrici; subito gli uomini della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento sono saliti sul vagone ferroviario sorprendendo i due giovani, uno dei quali con in mano una forbice e con i cavi visibilmente tranciati. I due giovani di nazionalità rumena, sono stati arrestati e collocati presso le camere di attesa della locale Questura, in attesa del rito direttissimo che si è tenuto nella mattinata odierna, con condanna ad 8 mesi di reclusione, pena sospesa.