Putin proclama la tregua di Pasqua in Ucraina. Kiev: "Non ci fidiamo"
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(Adnkronos) - Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato oggi, sabato 19 aprile, una tregua per Pasqua nella guerra in Ucraina. Secondo quanto riporta la Tass la Federazione Russa dovrebbe già aver sospeso tutte le operazioni militari fino alla mezzanotte di domani, ora di Mosca, le 23 in Italia. "Il mio ordine è fermarvi per questo periodo", ha dichiarato il capo del Cremlino nel corso di un incontro con il capo di Stato Maggiore, Valery Gerasimov.
Putin ha tuttavia avvertito che le forze armate russe devono rimanere in allerta per possibili violazioni della tregua da parte ucraina. "Le nostre truppe devono essere pronte a respingere qualsiasi provocazione o aggressione da parte del nemico", ha sottolineato il presidente. "La reazione di Kiev mostrerà se vogliono veramente la pace o meno".
L'annuncio arriva alla vigilia della Pasqua ortodossa, festività molto sentita nel mondo russo e slavo, e rappresenta un'iniziativa presentata da Mosca come gesto umanitario.
"I droni Shahed nei nostri cieli rivelano il vero atteggiamento di Putin verso la Pasqua e verso la vita umana" scrive Voldymyr Zelensky su X liquidando l'annunciata tregua di Pasqua da parte della Russia come "un altro tentativo di Putin di giocare con le vite umane". "In questo momento gli allarmi per i raid aerei stanno suonando in tutta l'Ucraina, perché gli attacchi dei droni russi continuano nostri cieli", aggiunge, sottolineando che "l'antiaerea ucraina e l'aviazione stanno lavorando per proteggerci".
"Ora Putin fa dichiarazioni sulla sua presunta disponibilità ad una tregua, di 30 ore invece che di 30 giorni. Sfortunatamente, abbiamo una lunga storia di sue dichiarazioni che non corrispondono alle sue azioni. Noi sappiamo che non ci si può fidare delle sue parole e guarderemo alle azioni, non alle parole" scrive su X il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, sottolineando che Kiev rimane impegnata per un cessate il fuoco di un mese.
"La Russia può accettare in ogni momento la proposta di un pieno e incondizionato cessate il fuoco di un mese, che è sul tavolo da marzo", ha poi aggiunto, affermando che "vogliamo che le forze russe effettivamente fermino il fuoco in ogni direzione". "Noi anche chiediamo ai nostri partner e alla comunità internazionale di rimanere vigili - ha concluso - solo le azioni, non le parole, rivelano la verità: questa guerra è iniziata e continua solo a causa della Russia".
Russia e Ucraina hanno effettuato un ampio scambio di prigionieri di guerra, con ciascuna delle due parti che ha restituito 246 detenuti, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russo in una nota pubblicata sui social media. "Il 19 aprile... 246 soldati russi sono stati restituiti dal territorio controllato dal regime di Kiev. In cambio, 246 prigionieri di guerra ucraini sono stati consegnati", si legge nel comunicato.
Il ministero ha, inoltre, annunciato che, come gesto di buona volontà, sono stati scambiati anche prigionieri feriti: 31 ucraini feriti sono stati rilasciati in cambio di 15 prigionieri di guerra russi bisognosi di cure mediche urgenti.
L'amministrazione Trump è pronta a riconoscere il controllo russo della Crimea come parte della proposta Usa per mettere fine alla guerra in Ucraina. E' quanto riporta la Cnn citando una fonte ufficiale a conoscenza del piano. La Crimea è sotto occupazione russa da quando Mosca l'ha illegalmente annessa nel 2014. Quattro altre regioni, Donetsk e Luhansk ad est e Kherson e Zaporizhzhia a sud, sono parzialmente state occupate, dopo l'inizio dell'invasione in larga scala nel 2022, dalla Russia che nel settembre di quell'anno ha anche condotto dei referendum, sempre illegali, per dichiarare l'annessione di queste regioni.
Lo scorso marzo Volodymyr Zelensky ha detto che il suo governo non riconoscerà nessun territorio occupato come russo, definendo questa la "linea rossa" che non può essere superata. Secondo le fonti citate dalla Cnn la proposta Usa, la cui cornice è stata illustrata a europei e ucraini giovedì scorso a Parigi, prevede anche un cessate il fuoco lungo le linee del fronte del conflitto.
Durante l'incontro con Putin Gerasimov ha dichiarato che le forze armate russe hanno riconquistato il 99,5% della regione di Kursk precedentemente occupata dall’esercito ucraino. "Nei distretti della regione di Kursk che avevano subito un’invasione da parte delle forze armate ucraine, la maggior parte del territorio è stata ora liberata - ha detto -. Parliamo di 1.260 chilometri quadrati, ovvero il 99,5% della zona occupata".
L'annuncio arriva mentre Mosca continua a denunciare incursioni e attacchi ucraini lungo le regioni di confine, che si sono intensificati negli ultimi mesi con l’aggravarsi del conflitto.