Puglia, Matrangola “Riuso beni confiscati strumento fondamentale”

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Puglia, Matrangola “Riuso beni confiscati strumento fondamentale”Puglia, Matrangola “Riuso beni confiscati strumento fondamentale”

BARI (ITALPRESS) – È stato presentato nella sala conferenze del palazzo della presidenza della Regione PugliaPuglia Beni Comuni“, l’avviso pubblico sul riutilizzo sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Attraverso una dotazione finanziaria di 11 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Legalità e Antimafia sociale Viviana Matrangola, il bando consentirà di finanziare progetti di riqualificazione culturale, urbana e sociale di beni immobili localizzati nel territorio pugliese e trasferiti, dopo la confisca, al patrimonio indisponibile dei Comuni.

La misura, adottata dalla Sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni e Antimafia sociale della Regione Puglia, è finanziata nell’ambito della Sub-Azione 8.2.2 del PR Puglia FESR-FSE+ 2021-2027.

La call resterà aperta per 100 giorni a partire dalla pubblicazione ufficiale dell’Avviso, che avverrà nei prossimi giorni.

I progetti candidati potranno riguardare, per esempio, attività finalizzate alla produzione di beni e/o all’erogazione di servizi in favore delle fasce marginali della popolazione, lo svolgimento di attività legate anche agli orti urbani, collettivi, didattici e/o socio-terapeutici, il recupero funzionale di alloggi da destinare a progetti pilota per percorsi di vita indipendente rivolti a disabili o a soggetti vulnerabili, interventi di cittadinanza sociale, la tutela e la valorizzazione del territorio e attività di coworking solidale.

Ciascun progetto potrà essere finanziato da un minimo di 250 mila euro fino a un massimo di 1 milione di euro.

Alla conferenza stampa hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore Matrangola e il vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico Michele Abbaticchio. “Il riuso dei beni confiscati alle mafie – ha spiegato Matrangolaè lo strumento di riscatto sociale più potente del nostro ordinamento giuridico.

Non si tratta soltanto della restituzione, della sottrazione dei beni ai mafiosi, ma della restituzione alla collettività per riusi a scopo sociale.

Questo significa riaffermare il principio del bene comune.

Con la misura presentata oggi, la Regione Puglia invita i Comuni a presentare progetti che possano ridare vita a quegli spazi che fino ad ora hanno rappresentato il simbolo del potere mafioso, trasformandoli in presidi di legalità, di comunità e di inclusione sociale”.

Questa – ha aggiunto – è una misura fondamentale perché riafferma e consolida l’impegno di Regione Puglia nella strategia di contrasto non repressivo alla criminalità organizzata e quella visione strategica che è in grado di coniugare memoria e impegno attraverso attività concrete che promuovano la cultura della legalità, che è veramente lo strumento trasformativo e di consapevolezza più potente che possiamo mettere in campo.

E lo faremo anche attraverso l’istituzione di un’alta formazione di antimafia sociale destinata principalmente ad amministratori locali e funzionari pubblici; lo faremo sostenendo il terzo settore e l’economia sociale, dando continuità a cantieri di legalità e quindi con una nuova pubblicazione del bando.

Questo perché, attraverso il mio lungo impegno nell’antimafia sociale di oltre 25 anni, oggi da donna delle istituzioni ho veramente maturato la consapevolezza che il vero contrasto alle mafie comincia dal nostro impegno”.

“Avviso Pubblico, associazione di enti locali contro le mafie e la corruzione”, ha affermato Abbaticchio, “ringrazia la Regione Puglia per aver insistito sulla sottrazione di terreni alle mafie.

Vorremmo ricordare tutte le vittime di mafia che la nostra Regione ha conosciuto, non solo negli ultimi anni, il sacrificio di La Torre per arrivare a una legge sulla confisca dei beni alle mafie stesse, che merita uno sforzo sempre più forte da parte di tutte le istituzioni per creare piani di gestione e recuperare questi beni che spesso continuano a essere occupati dalle famiglie destinatarie di provvedimenti, vengono consegnate ai Comuni in situazioni assolutamente ingestibili, sono lasciate al terrore di un ambiente omertoso che fatica a riconquistare a riconquistare spazi.

Questa è una guerra civile vera e propria, che si sta registrando nelle nostre strade sempre sotto il simbolo dello spaccio degli stupefacenti, che è la loro forza economica principale”.

– Foto xa2/Italpress –

(ITALPRESS)



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