Ocse: stime al ribasso per l'economia: rallenta la crescita in Europa e nel mondo

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Economia. Frenata della crescita e inflazioneEconomia. Frenata della crescita e inflazione

L'inflazione dovrebbe tornare al 2% entro il 2025, ma l'Italia è in difficoltà

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha pubblicato il suo rapporto sulle prospettive economiche globali, prevedendo una crescita lenta in tutto il mondo nel 2023 e nel 2024.

La crescita globale è prevista al 2,9% nel 2023, in calo rispetto al 3,6% previsto a giugno. La crescita dovrebbe rallentare ulteriormente al 2,8% nel 2024. L'Ocse ha attribuito il rallentamento della crescita a una serie di fattori, tra cui la guerra in Ucraina, i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento e l'aumento dell'inflazione.

La guerra in Ucraina ha avuto un impatto significativo sull'economia globale, causando un aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. I colli di bottiglia della catena di approvvigionamento, che si erano già manifestati durante la pandemia di COVID-19, stanno rallentando la produzione e la distribuzione delle merci.

L'inflazione è in aumento in tutto il mondo, raggiungendo livelli record in alcuni paesi. L'Ocse prevede che l'inflazione globale si attesterà al 6,1% nel 2023, prima di scendere al 3,8% nel 2024. In Italia, la crescita è prevista al 2,7% nel 2023, in calo rispetto al 4,1% previsto a giugno. La crescita dovrebbe rallentare ulteriormente al 2,3% nel 2024.

L'Italia è particolarmente vulnerabile al rallentamento della crescita globale, a causa della sua forte dipendenza dalle esportazioni e dal turismo. L'inflazione è anche un problema significativo in Italia, raggiungendo il 7,3% a novembre.

L'Ocse prevede che l'inflazione tornerà ai livelli fissati dalle banche centrali, il 2%, entro la fine del 2025. Tuttavia, il rallentamento della crescita globale e l'inflazione persistente potrebbero avere un impatto negativo sul reddito reale delle famiglie e delle imprese.



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