Camera di Commercio, via libera all'accorpamento. Salvi posti di lavoro, Valisannio e sede
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Via libera alla fusione della Camera di Commercio di Benevento con l'Ente camerale irpino. Approvata ieri, all'unanimità, la delibera di accorpamento.
La sede di Benevento rimarrà, così come non sono a rischio i posti di lavoro, i servizi e l’azienda speciale Valisannio la quale diventerà patrimonio di ambedue le Camere di commercio.. È questo quanto emerso dal Consiglio generale della Camera di Commercio di Benevento che di fatto sancisce l’avvio della fusione con l’Ente camerale di Avellino è quanto emerso dunque dalla riunione camerale sannita.
Nasce dunque la Camera di Commercio Irpinia – Sannio ma la parola finale spetterà al Ministero dello Sviluppo Economico. Rassicurazioni anche su quei punti “non trattabili” sono giunte anche dal presidente dell’Ente irpino Oreste La Stella mentre ieri è stata approvata all’unanimità la delibera di accorpamento con la Camera di commercio di Avellino che il 26 settembre prenderà atto di quanto sancito in terra sannita.
Inoltre, il consiglio ha approvato le procedure per il rinnovo degli organi, nel caso in cui l’accorpamento non dovesse andare in porto, al fine di evitare un eventuale commissariamento dell’Ente camerale sannita. Infatti, Fioravante Bosco, consigliere camerale, ha comunicato che il “Consiglio camerale di Benevento ha nominato i tre nuovi componenti del Collegio dei revisori dei conti: Francesco Evangelista (presidente), Cosimo Cerere e Luigi Patitucci (componenti)”.
“Esprimo grande soddisfazione – ha dichiarato ancora Fioravante Bosco – poiché il testo della deliberazione, dopo le rimostranze dei giorni scorsi da parte dei lavoratori e dei sindacati di categoria, è nettamente migliorato. Resta la sede secondaria a Benevento, sono conservati i livelli occupazioni e i servizi alle imprese. E’, altresì, conservata la società partecipata Valisannio, nonché i suoi dipendenti. Ora – conclude Bosco – vigileremo affinché tutto quanto sancito dai due enti camerali venga realizzato e non vi sia mortificazione per alcuno”.