Crac Molisannio, 15 a rischio condanna. Arringa del legale di Paoletti

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"Nessuna prova nel fascicolo dibattimentale". Così l'avvocato difensore di Claudio Paoletti, il presidente del Cda della Molisannio spa fino al novembre 2004, amministratore unico nel 2005 e liquidatore volontario fino al luglio 2006. Paoletti è coinvolto nel crac della banca Molisannio e rischia otto anni. Il legale di Paoletti, Andrea De Longis jr, ha iniziato così la sua arringa, sostenendo che nel fascicolo dibattimentale non c'è nessuna prova in grado di incolpare il suo assistito.
Un processo, quello del crac Molisannio, cominciato nel 2009 e che vede imputate ben 27 persone. Lo scorso 29 settembre, l'accusa ha chiesto quindici condanne e, per la precisione, otto anni per Claudio Paoletti che è stato comunque assolto da altri due capi d'imputazione. Tre anni e sei mesi per Concettina Buccione, che ha ricoperto il ruolo di vice di Paoletti. Le altre richieste riguardano Valentino Antonio Lucarelli, Antonio Spallone, Mario Petti , Cosimo De Gennaro, Giovanni Cuomo, Pasquale Mazzone e Igino Mario Bernardino Casillo: per loro la richiesta è di sei anni e sei mesi. Ed ancora: tre anni e sei mesi la richiesta nei confronti di Bruno Martone, cinque anni e sei mesi richiesti per Raffaele Federici, due anni richiesti per Felice Zarli, Diana Michele, Pietro Palumbo e Valentina Carbone. Prescrizione, e dunque nessun procedimento, nei confronti delle altre dieci persone coinvolte nell'indagine. Le irregolarità contestate dai magistrati riguardano il periodo che va dal 2004 al 2005 quando, la banca Molisannio ha compiuto, secondo la requisitoria, 'operazioni dissennate, vendendo società che mai nessuno avrebbe comperato'.



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