Boom di visitatori nel ponte di Pasqua a Sant'Agata per la mostra "Stirpe di Draghi"
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Pienone di turisti in vista al centro storico saticulano nel lungo ponte pasquale ed alla mostra “Stirpe di Draghi”.
Visitatori abituali, rapiti dal fascino senza tempo del paese costruito sul tufo, ma anche nuovi flussi, attratti dal “ritorno” di Assteas e del Cratere di Cadmo, esposto nell’ambito della mostra “Stirpe di Draghi” - parte del progetto “Suoni di terra nei luoghi dell’arte” (finanziato con fondi PAC Beni Culturali - Regione Campania) - presso la chiesa del complesso monumentale di San Francesco, hanno letteralmente invaso Sant’Agata de’Goti.
Un successo non scontato che lascia tutti pienamente soddisfatti, a partire dai cittadini e dagli esercenti del centro storico. “Siamo ripartiti più determinati e più propositivi di prima”, ha sottolineato il sindaco Carmine Valentino che numeri alla mano, ha potuto constatare quanto la mostra, inaugurata lo scorso 19 marzo, stia richiamando l’attenzione dei visitatori, a confermare e suggellare il trend positivo di un percorso progettuale avviato con “il Ratto d’Europa” ed ora ripreso con vigore determinazione con un’altra grande opera del ceramografo Assteas, rinvenuta in terra saticulana.
“Il grandissimo successo, in termini di visitatori, che sta riscuotendo anche la mostra “Stirpe di Draghi” – ha dichiarato il primo cittadino – ci conferma che è opportuno lavorare per ampliare il tradizionale ventaglio dell’offerta turistica e culturale della Città e di continuare in questo percorso di valorizzazione e promozione archeologica, attraverso ogni iniziativa utile a promuovere questo tesoro di cui siamo orgogliosi custodi. Sulla base di queste considerazioni mi preme altresì rimarcare, e ho fatto più volte inviti in tal senso, la necessità di un più stretto e collaborativo coinvolgimento degli attori economici locali. Una interazione stabile tra pubblico e privato è essenziale ed imprescindibile in una logica operativa di valorizzazione costante e concreta del contesto territoriale”.