Animali selvatici, LIPU salva una poiana ferita ma lancia un allarme sul trasporto

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Animali selvatici, LIPU salva una poiana feritaAnimali selvatici, LIPU salva una poiana ferita

Un uccello rapace ferito proveniente da Montefalcone di Val Fortore viene trasportato dalla LIPU e preso in cura dall'ASL Veterinaria. L'animale è stato trasferito al Centro Recupero dell'ASL a Napoli, ma l'associazione lancia un allarme sul trasporto degli animali selvatici.

"Le tantissime richieste di soccorso alla fauna selvatica non possono essere affrontate solo da alcune associazioni ambientaliste, ma occorre che ci sia un'organizzazione pubblica a livello provinciale". Questo il grido d'allarme lanciato dalla LIPU sezione di Benevento. L'associazione è resa protagonista di un soccorso alla fauna selvatica in difficoltà. Questa volta si tratta di una poiana (Buteo buteo), un uccello della famiglia degli Accipitridi, la stessa dell'aquila reale, che è stata rinvenuta ferita e debilitata dall'ing. Francesco Nardi nelle campagne intorno a Montefalcone di Val Fortore, in provincia di Benevento, nei pressi delle sorgenti del fiume Fortore. Immediatamente è stata contattata la Sezione LIPU di Benevento alla quale è stato consegnato il rapace che poi è stato trasferito presso il Presidio Assistenza Veterinaria (PAV) dell'ASL a San Giorgio del Sannio.

Qui l'animale è stato accolto dai veterinari della struttura che gli hanno prestato le prime cure. Il giorno seguente la LIPU beneventana si è fatta carico di trasferire l'animale in difficoltà al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) sito presso il Presidio Ospedaliero Veterinario dall'ASL Napoli 1 Centro. Il trasporto lo ha effettuato il delegato LIPU di Benevento, Marcello Stefanucci, che ha consegnato la poiana ferita nelle mani del Responsabile Tecnico del CRAS, il dott. Pasquale Raia, il quale ha garantito che, oltre alle necessarie cure, il rapace verrà sottoposto ad accurate indagini per comprendere le cause che hanno determinato il suo stato di difficoltà.

Intanto Marcello Stefanucci, delegato della Sezione LIPU di Benevento, lancia l'allarme sul trasporto della fauna selvatica al CRAS di Napoli, l'unico attivo nell'intera Regione Campania. “Alla Sezione LIPU di Benevento arrivano circa 500 richieste di intervento all'anno, e non solo dal Sannio Beneventano, per soccorrere gli animali selvatici in difficoltà; naturalmente un'associazione ambientalista come la nostra, composta da volontari, riesce ad ottemperare solo ad alcune richieste di intervento, ossia per le specie di grande interesse conservazionistico e per taluni animali che si trovano in aree o in situazioni particolari.

Purtroppo per la fauna selvatica in difficoltà non c'è a livello di territorio provinciale una capillare azione di raccolta e trasferimento al CRAS di Napoli, per quanto l'ASL veterinaria e in particolare il PAV di S. Giorgio del Sannio si adoperino per questo. Troppo spesso quindi l'iniziativa viene lasciata alle associazioni o ai singoli cittadini che non possono agire in maniera costante.”

A questo punto occorre ricordare come si è svolto il soccorso della fauna selvatica negli ultimi 16 anni in provincia di Benevento: nel 2002 la maggior parte dei trasporti di animali feriti venne effettuato dall'ENPA e dal WWF presso un Centro Recupero del WWF a Caserta, ma dalla fine del 2002 una rinnovata Sezione LIPU di Benevento ha incominciato ad operare in maniera sempre più continuativa in questo campo trasferendo in 9 anni più di 400 animali al Centro Recupero Fauna Selvatica (CRFS) LIPU a Casacalenda, in provincia di Campobasso. Questo fino al 31 dicembre 2011 quando tale attività era divenuta insostenibile per l'elevato numero di richieste di intervento che non potevano essere sostenute dal solo sforzo dei volontari dell'Associazione.

Per questo si comunicò alla Provincia di Benevento, allora competente in materia, che la LIPU non avrebbe più potuto espletare tale attività se non saltuariamente. Contestualmente però il senso di responsabilità portò la LIPU beneventana a fare richiesta all'allora assessore all'Ambiente della Provincia di Benevento, il dott. Gianluca Aceto, di organizzare un incontro con le Istituzioni e le Forze dell'Ordine che avrebbero dovuto sostituire la LIPU in questa attività.

Quindi l'assessore Aceto, supportato dal responsabile dell'Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Benevento, il dott. Antonio Castellucci, indisse un incontro con il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia Provinciale e l'ASL Veterinaria, alla presenza della LIPU beneventana che aveva fatto la richiesta. Tutti e tre gli Organi interpellati garantirono la disponibilità ad effettuare il trasporto di animali selvatici presso i centri recupero autorizzati. Però già allora la LIPU ebbe dei dubbi che tutto questo potesse continuare, e infatti i timori purtroppo si concretizzarono, quando circa un anno e mezzo dopo il Corpo Forestale dello Stato incominciò a non trasferire più la fauna selvatica ferita o in difficoltà ai CRAS.

In effetti alla Forestale, i cui vertici e agenti in quel lasso di tempo ci misero tanto impegno che fu molto efficace, ci si rese conto che soprattutto in estate, durante la nidificazione, si veniva subissati di richieste di soccorso alla fauna selvatica mentre c'erano altri importanti compiti che si dovevano svolgere come quello dell'emergenza dovuta agli incendi, un problema che andava affrontato con tutte le forze a disposizione.

Negli anni successivi fu però la Polizia Provinciale a fare una buona parte dei trasferimenti di animali selvatici in difficoltà dalla provincia di Benevento al CRAS dell'ASL Napoli 1 Centro, che aveva aperto, mentre il CRFS della LIPU a Casacalenda aveva chiuso perché la Provincia di Campobasso aveva fatto mancare il suo contributo finanziario. Poi è arrivata la legge Delrio con il conseguente depotenziamento delle Province e quindi pure della Polizia Provinciale, ma che toglieva anche la competenza alle Province a riguardo della fauna selvatica per darla alle Regioni. Conseguentemente negli ultimissimi anni dei tre Organi che si resero disponibili nel 2012 è rimasta l'ASL, con il suo Settore Veterinario, ad affrontare da sola a livello provinciale tale problematica, e comunque prima dell'istituzione del PAV a S. Giorgio del Sannio i trasferimenti non venivano fatti che saltuariamente.

Oggi si prova a rilanciare tale gravoso impegno in questo specifico campo con l'attività del PAV che però andrebbe sistematizzata e contestualizzata a livello provinciale facendo conoscere le sue attività a tutte le associazioni ambientaliste così come alle Forze dell'Ordine, a cui pure arrivano numerose richieste d'intervento.



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