La nottola di Minerva chiude il ciclo di incontri filosofici del Liceo Giannone

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La nottola di Minerva - incontri filosofici del Liceo Giannone, lectio del professor Domenico TarantoLa nottola di Minerva - incontri filosofici del Liceo Giannone, lectio del professor Domenico Taranto

Con una densa riflessione del professor Domenico Taranto sulle peripezie dell’obbligazione si è conclusa la prima edizione de “La nottola di Minerva”, il ciclo di incontri filosofici promosso dal Liceo Giannone, svoltosi da ottobre a dicembre nell’Aula Magna dell’Istituto, dedicato agli studenti ma aperto a docenti e cultori della disciplina.

Ordinario presso l’Università di Salerno, da sempre attento alle tematiche etiche, Taranto ha svolto una magistrale lectio che ha cercato, attraverso momenti esemplari, di mostrare l’evoluzione del concetto di obbligazione in campo morale, a partire dal modello paradigmatico costituito dal Socrate che “obbedisce” al proprio "daimon", alla coscienza interiore, sentendosi vincolato al rispetto delle Leggi cittadine che gli hanno consentito di nascere e vivere, accettando, dunque, come estremo atto filiale di rispetto, una morte iniqua. Dopo dotte analisi della Bibbia e dei tragici greci (in particolare della figura di Antigone), Taranto ha mostrato come il tentativo kantiano di un’obbligazione fondata sul rispetto del dovere e sull’obbedienza alla ragione nel Novecento approdi, come intuito da Max Weber, in un’etica soggetta ad una razionalità strumentale, incapace di stabilire i fini dell’agire. Potremmo dire che si è trattato di una lezione “aporetica”, lasciando ai presenti l’onere gravoso di esplorare la terra incognita del nichilismo e dell’era tecnica. Non a caso le sollecitazioni giunte dalla platea si interrogavano e interrogavano sul “che fare” oggi.

Tutta la prima edizione de “La nottola di Minerva” è stata incentrata su tematiche etiche, per cui non poteva darsi conclusione migliore. Partiti dalla riflessione sul denaro e l’etica del rispetto fatta da Francesco Vespasiano (Università del Sannio), si è valorizzata, con Maurizio Cambi (Università di Salerno) la figura di Montaigne, tra i primi teorici della tolleranza nei confronti del diverso. Con Paola Bianchini (Università di Perugia) la filosofia ha incontrato la psicoterapia per analizzare il tema delicato del dolore e della sofferenza a partire dall’opera di Ricouer. Leonardo Distaso (Università di Napoli) ha mostrato i risvolti etico-politici dell’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, omaggiando un pensatore “extravagans” rispetto alla manualistica scolastica come Walter Benjamin, mentre Katia D’Addona, giannoniana “doc”, ha illustrato la sua ricerca sul tema dell’Essere e del Nulla, attingendo all’opera (da riscoprire) di Karl Jaspers e rivendicando un radicamento del pensiero nell’esistenza individuale capace di andare oltre le secche del nichilismo.

Soddisfazione del Dipartimento di Filosofia del Liceo (i cui docenti – e in particolare Amerigo Ciervo, Carmen Caggiano, Donato Faiella, Nicola Sguera, Teresa Simeone e Piera Zampelli – si sono alternati nella conduzione degli incontri), promotore dell’iniziativa, anche per la massiccia partecipazione degli studenti.

“La nottola di Minerva”, dunque, si “leverà” nel prossimo anno scolastico. Una sintesi dell’iniziativa e alcuni degli interventi confluiranno nel prossimo numero de «Le Api ingegnose», la rivista di studio e ricerca didattica del Liceo, che uscirà nella primavera del 2019.



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