Concorsi al Comune di Benevento. Rinvio a giudizio per Lanzalone e Fevola

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Rinvio a giudizio per Andrea Lanzalone e Cristina Fevola, rispettivamente dirigente del Comune di Benevento e consulente del Team Consulting srl, ditta che si occupava per conto di Palazzo Mosti, dell'espletamento dei concorsi. Il gup Palmieri ha dunque deciso il rinvio a giudizio dei due imputati e fissato il processo davanti al secondo collegio per giovedì 12 febbraio 2015.
I fatti risalgono al 2 luglio 2013, quando il personale della Polizia di Stato della Digos della Questura di Benevento eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il locale tribunale, su richiesta della Procura ed ha notificato una misura cautelare dell’obbligo di dimora nell’ambito di una complessa indagine relativa a concorsi truccati Nelle indagini risultarono coinvolte 9 persone. Lanzalone, secondo l'accusa, "avrebbe abusato dei suoi poteri nell’esercizio delle sue funzioni, gestendo “varie procedure concorsuali per la copertura di posti di figure apicali dell’Ente Comunale, in modo illegale per procurare una indebita utilità ad una concorrente in rapporti di parentela con un esponente politico locale”. Gravi le accuse secondo cui Lanzalone “con minacce di applicazioni di sanzioni disciplinari” avrebbe esercitato “pressioni” e tentato di “costringere due funzionarie preposte all’istruttoria di dette procedure concorsuali, affinché le stesse predisponessero atti riconducibili all’approvazione della graduatoria finale, nonostante le anomalie e le irregolarità evidenziate proprio dalle suddette RUP”. Secondo la Questura, dopo il rifiuto, le funzionarie sarebbero state costrette ad allontanarsi dal servizio. L’altra destinataria di misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Napoli fu, appunto, Cristiana Fevola, accusata di “falsità materiale”. Secondo la procura, la donna “consulente e/o responsabile della ‘Team Consulting srl’ (società incaricata dal Comune di Benevento prima delle operazioni di selezione dei candidati e poi delle varie procedure), nell’esercizio delle sue funzioni avrebbe prodotto atti falsi “tra i quali alcuni verbali di commissione. In particolare la Fevola – recitava il comunicato stampa della Questura -, secondo le indagini, per assicurare e/o garantire ingiusti e rilevanti vantaggi a terzi” si sarebbe prestata a “mettere a posto le carte, producendo atti e verbali di cui veniva accertata la falsità”.
Lanzalone, dopo la revoca della misura cautelare, attualmente è dirigente alle Attività Produttive del Comune di Benevento.



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