Napoli. Rivolta nel carcere di Poggioreale, distrutta un'intera sezione

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E' stata scatenata dal mancato ricovero di un detenuto, la rivolta esplsa ieri nel carcere Poggioreale di Napoli, rientrata nella serata di ieri. 

La rivolta si è conclusa senza nessun ferito né tra i detenuti né tra i poliziotti. Ben 30 detenuti sono stati quindi trasferiti in altri istituti penitenziari della Regione Campania. La protesta ha avuto inizio per un mancato ricovero di un detenuto degenerata poi nella distruzione di un intero reparto con danni per una decina di migliaia di euro. I detenuti lamentavano altresì le scarse condizioni igieniche ed il sovraffollamento all’interno della sezione.

"Il grave episodio di ieri sera" - commenta il segretario generale del sindacato polizia penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo - "segue quello di due settimane fa di Campobasso in cui si è verificato analoga situazione. Nell’ultimo anno gli episodi di violenza all’interno degli istituti penitenziari italiani sono aumentati in modo esponenziale ma al Capo Dipartimento ed al Ministro della Giustizia tutto questo sembra non interessare, infatti nessun provvedimento è stato adottato per rimediare alla drammatica situazione delle carceri italiane e nello specifico di quelle campane che ad oggi risultano essere in una condizione peggiore dell’ultimo decennio ed anche questo episodio non è finito tragicamente solo grazie alla polizia penitenziaria".

Il garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, appena avuto notizia della rivolta nel carcere ha raggiunto Poggioreale per verificare quanto stava accadendo. "A Poggioreale - commenta - ci sono oltre 2400 persone, 800 in più della capienza prevista con tutti i 10 padiglioni attivi, ma oggi due non sono agibili e uno lo è a metà. Così i detenuti sono costretti a vivere come bestie". Ciambriello continua ad evidenziare le criticità legate soprattutto all'affollamento degli istituti penitenziari campani e lancia nuovamente il suo grido d'allarme dopo l'ennesimo episodio di violenza.



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