Calderone “Il Sud è ancora indietro sull’occupazione femminile”

10:44:2 318 stampa questo articolo
Calderone “Il Sud è ancora indietro sull’occupazione femminile”Calderone “Il Sud è ancora indietro sull’occupazione femminile”

ROMA (ITALPRESS) – I dati sull’occupazione “ci premiano, anche se c’è molto da fare”. Così, in una intervista a la Repubblica, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, che non nasconde “soddisfazione” per il nuovo reato di femminicidio istituito dal governo. “Il reddito è libertà e sono orgogliosa di avere contribuito ad aiutare 3.516 donne vittime di violenza e le loro famiglie – sottolinea -. Dal primo gennaio 2024 ricevono l’Assegno di inclusione, il contributo per l’affitto e l’assegno unico per i loro figli. Aiuti compatibili con il reddito di libertà che abbiamo potenziato”.

“Abbiamo ereditato un gap importante, che stiamo colmando: i dati ci stanno premiando, ma chiaramente c’è ancora tanto lavoro da fare, specie al Sud – evidenzia la ministra -. Il ritardo di ben venti punti della partecipazione al lavoro delle donne del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia rappresenta un fenomeno grave che dobbiamo affrontare attraverso una strategia complessiva, anche se, dal 2019, si contano nel Mezzogiorno 146mila occupate in più. Solo nell’ultimo anno sono state 90mila in più le donne al lavoro al Sud”.

“Ci sono oggi nuove tendenze nel mondo del lavoro, le competenze sono sempre più richieste dalle aziende e l’esperienza è un valore aggiunto – spiega -. Le politiche di invecchiamento attivo sono un grande tema del futuro e il calo demografico renderà sempre più difficile l’auspicabile turn over”.

“Al momento – aggiunge – non è previsto alcun tavolo sulla riforma delle pensioni. Ma anche senza un preciso calendario di convocazioni, su questi temi la disponibilità al confronto e al dialogo con le parti sociali c’è sempre”. “La stratificazione culturale ha una forza tale che servirà tempo per superarla – prosegue Marina Calderone -. La differenza salariale uomo-donna è una questione europea e occidentale che dobbiamo affrontare con sensibilizzazione, incentivi e controlli. È quello che stiamo facendo e i dati ci premiano: nel 2024, l’occupazione femminile ha corso più di quella maschile. E ha avuto un incremento netto lo scorso anno di 227 mila lavoratrici su 413 mila nuovi occupati”.

In merito ai bonus per le assunzioni “sono applicabili – dice – solo ai contratti a tempo indeterminato e già questo è una garanzia per le donne e i giovani. Ricordiamo che l’incentivo è concesso anche in caso di assunzioni di donne occupate nelle professioni o settori ad elevato gender gap. Si tratta di un aiuto alle donne nei settori con più disparità, penso al mondo Stem”.

Le donne inattive sono 7,8 milioni, ed alla domanda su come aiutare le scoraggiate ad emanciparsi, risponde: “La piattaforma Siisl (Sistema informativo sociale e lavorativo) è una prima risposta. Sfruttando l’intelligenza artificiale, è già in grado di evidenziare per ciascun utente occasioni di lavoro o di formazione affini al curriculum e alle aspettative individuali. Attraverso l’iscrizione alla piattaforma, l’utente può aderire a proposte di lavoro oppure visualizzare quali competenze deve acquisire per allineare il proprio profilo alle offerte disponibili. È una grande opportunità per le troppe donne inattive”.

Ed in merito ai Neet, giovani che non studiano, non si formano, non lavorano, alla domanda su come sta andando il programma Gol del Pnrr, risponde: “Abbiamo appena pubblicato i dati: la componente femminile rappresenta più della maggioranza dei presi in carico, superando il 55%. Con la nuova riorganizzazione la percentuale passa dal 48,2% del terzo trimestre 2022 al 71,8% del quarto trimestre 2024. Un cambio di passo importante”.

Per quanto riguarda il reddito di libertà “è uno strumento utile e l’aumento della dotazione è un segnale importante che il governo Meloni ha voluto dare alle donne. Mi preme però ricordare che per le donne vittime di violenza c’è in aggiunta anche l’Assegno di inclusione. Da ministro del lavoro donna, ci ho tenuto a inserire questa fattispecie nella legge istitutiva di Adi e Sfl ed è attiva dall’inizio del 2024. Aiutare le vittime di violenze a raggiungere l’indipendenza economica è un’arma in più per le donne. Oserei dire decisiva”, conclude la ministra del Lavoro, Marina Calderone.

-Foto Ipa/Agency-

(ITALPRESS).



Articolo di Cronaca / Commenti