A Roma e Napoli 'la grande bellezza del Sannio' con la Falanghina. Seminari e uno speciale Wine Tasting

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I vini Falanghina del Sannio alla conquista di Roma e Napoli. Il Sannio Consorzio Tutela Vini, in collaborazione con Gambero Rosso, organizza due giornate dedicate alla Denominazione di Origine più rappresentativa della terra sannita.
Si comincia venerdì 10 ottobre, con l'evento in programma alla 'Città del gusto' di Roma, che prevede un seminario condotto da Marco Sabellico e a seguire uno speciale Wine Tasting che vedrà protagonisti i grandi vini del Sannio.
Mercoledì 15 ottobre è invece protagonista la 'Città del gusto di Napoli' che ospiterà il seminario degustazione sempre condotto da Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.
Gli eventi daranno ad appassionati e professionisti di settore l'opportunità di degustare le diverse espressioni delle etichette ottenute da uve falanghina. Il vitigno bianco campano per eccellenza, diffuso nella provincia di Benevento: dei 1.116 ettari coltivati a vigneto falanghina a DO in Campania 965 sono quelli del Sannio; su 676 ettari vitati a falanghina Igp sono invece, 504 quelli della provincia di Benevento. Numeri importanti, fortemente caratterizzanti il volto del “Vigneto Sannio”, dove l'antico vitigno falanghina trova il suo habitat ottimale. Vini dal fascino antico, dal volto moderno, poliedrici e che, grazie anche alla versatilità per gli abbinamenti a tavola, sono sempre più preferiti da consumatori e wine lovers. Etichette che nella varie espressioni delle sottozone della Denominazione di Origine (Guardia Sanframondi, Sant'Agata dei Goti, Solopaca e Taburno) riescono a raccontare con immediatezza carattere, nerbo e longevità di un territorio.

Ancora dal Sannio Consorzio Tutela Vini giunge il ringraziamento per l’operazione del Corpo Forestale dello Stato che, su mandato della Procura della Repubblica di Benevento, ha posto sotto sequestro circa 80mila bottiglie di vino a marchi beneventano Igp Aglianico e beneventano Igp Falanghina, illecitamente prodotto e distribuito sul territorio nazionale.
“Un'operazione importante – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Libero Rillo – che prima di tutto dimostra che il sistema dei controlli del settore vino funziona. Operazione che evidenzia l’importanza della sinergia tra organi di controllo, che hanno come obiettivo quello di garantire maggiore sicurezza per i consumatori, ed enti di tutela come il Sannio Consorzio, che hanno come obiettivo quello di tutelare le denominazioni e i produttori che rispettano le regole. Con questa sinergia è possibile assicurare l’origine dei vini sanniti e il rispetto delle rigorose norme prescritte dai disciplinari di produzione”.
“Questa operazione – gli ha fatto eco Flaviano Foschini, presidente della Commissione vigilanza del Consorzio – giunge in un momento importante, vale a dire nel pieno di una vendemmia, e giunge per dimostrare con i fatti l'efficienza messa in campo dalle varie strutture preposte al controllo, il Corpo Forestale come le altre forze di polizia e il Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi, e l’istituto di controllo e certificazione”.
I rappresentanti del Consorzio sottolineano i risultati già messi in campo per l'operazione tutela, evidenziando la necessità di proseguire lungo la strada intrapresa. “Per rendere più efficiente la tutela, da tre vendemmie – ha rimarcato Foschini – tutte le bottiglie a Denominazioni di Origine della terra sannita sono riconoscibili attraverso l'apposita fascetta di Stato, un contrassegno di certificazione stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, utilizzando particolari sistemi di sicurezza. Le fascette, numerate progressivamente, sono stampate in offset su carta filigranata. Dallo scorso 18 settembre, grazie ad una convenzione tra il Consorzio e l’istituto di controllo Agroqualità, approvata dal Ministero dell'Agricoltura, il Consorzio ha ottenuto la delega per la gestione, il ritiro e la distribuzione delle fascette di Stato relative alle DOP Aglianico del Taburno, Sannio e Falanghina del Sannio. Da sottolineare, che una parte del costo che le aziende versano per le fascette, è destinata come contributo per l’attività di vigilanza erga-omnes che svolgerà sul campo il Consorzio”.
“Si tratta di un sistema particolarmente efficace – ha cntinuato Rillo - al fine di contrastare le pratiche illegali, considerato che l'eventuale falsificazione o imitazione della fascetta prevede reato penale oltre la sanzione amministrativa. La necessità che si avverte è ora di estendere questo sistema di tutela e controllo anche alle bottiglie a Indicazione Geografica Protetta Beneventano. E' questa – ha concluso Rillo – la strada da percorrere, per potenziare l'operazione di tutela sull'intera produzione di vino sannita, tutelando maggiormente i consumatori e i produttori che operano nel rispetto delle regole”.



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