Autonomia, Emiliano “Bocciatura consulta successo per la puglia”
15:25:3 315BARI (ITALPRESS) – “La Corte Costituzionale ha destrutturato la legge Calderoli, che allo stato dei fatti non è più applicabile. Ciò significa che per gli interventi che la Corte ha fatto, tutte le procedure che sono state avviate dalle singole regioni per stipulare le cosiddette intese previste dall’articolo 116 comma 3 non possono andare avanti, quindi il processo è fermo e non potrà che essere fermo. Questo è un successo del lavoro di squadra della Puglia, che per prima ha creduto nella difesa dei valori della Costituzione italiana ed in particolare del modello di regionalismo cooperativo che fu delineato dalla sensibilità e lungimiranza dei nostri padri costituenti”.
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso di una conferenza stampa sull’esito del ricorso alla Consulta sull’autonomia differenziata.
“La Corte costituzionale ha cancellato plurime disposizioni della legge Calderoli. Prima fra tutte, la possibilità che possano essere trasferite materie o blocchi di materie. La Corte, saggiamente, ritiene che la devoluzione dell’autonomia debba riguardare solamente specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata in relazione alla singola regione, alla luce del principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e Regioni. Questo è un colpo al cuore della legge Calderoli, perchè essa trasferiva le materie in un blocco indeterminato e ciascuna regione poi poteva costruire quella repubblica preunitaria, un pò arlecchinesca, senza consentire sostanzialmente un facile coordinamento da parte dello Stato del modo in cui poi queste funzioni venivano esercitate. Adesso invece la Corte Costituzionale ha già detto che anche un’eventuale nuova legge (questo è il punto fondamentale) dovrà trasferire singole funzioni, non materie, e dovrà spiegare perchè a quella regione serve quella particolare funzione per poter adempiere a esigenze che la Regione dovrà motivare” ha continuato Emiliano. “La Corte costituzionale ha avuto fortissimo il timore che attraverso la legge Calderoli si potesse far venire meno i vincoli di solidarietà: significa nella sostanza che chi è più ricco e ha più disponibilità deve partecipare agli obiettivi di finanza pubblica secondo le sue possibilità. Un principio fondamentale di tutta la Costituzione, che riguarda le Regioni ma anche i singoli cittadini. Ma c’è anche di più. Le norme della legge Calderoli che sono sopravvissute alla mannaia della Corte sono state interpretate nel senso voluto dalla Puglia e dalle altre regioni ricorrenti. Cioè tutto ciò che è rimasto in piedi, è stato interpretato contro quello che era la volontà del legislatore che l’aveva prodotto. L’interpretazione di queste norme, con la famosa sentenza interpretativa di rigetto, fa sì che la norma possa rimanere se interpretata in modo diverso da come l’hanno voluta scrivere” ha concluso Emiliano.
Foto: ufficio stampa Regione Puglia –
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