89 anni di passione, 89 anni d'amore: Buon Compleanno Benevento!!
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Il Benevento oggi compie i suoi primi 89 anni di storia. La Strega, ha finalmente ha coronato quel sogno chiamato Serie B e assaporato addirittura la A. Oggi l’amichevole con la Roma.
Il 6 settembre 1929 nasceva la Società Sportiva Littorio Benevento, la notizia del ‘dies natalis’ della prima formazione calcistica del capoluogo venne data però il giorno dopo, il 7 settembre di 89 anni fa. Una storia lunga coronata nella scorsa stagione con la storica promozione in Serie B.
Per anni i "giallorossi" hanno giocato sul leggendario Meomartini. Si partì dalla Terza Categoria (oggi paragonabile all’Eccellenza), per poi passare in Seconda ed in Prima nella stagione 34-35 ecco la prima apparizione in quella veniva denominata Serie C sotto la guida del tecnico ungherese Halmos e nel 45-46 arrivò anche la vittoria del campionato ma la serie cadetta sfumò per problemi economici.
Nel 1952 arrivò il primo fallimento e si ripartì allora da quella che ancora oggi viene ricordata come ‘la gloriosa San Vito’ formazione dilettantistica che nel 60’ approdò nuovamente in C con il nome di S.S. Benevento.
Solo nel 1966 invece – a seguito di una fusione – nacque la Polisportiva Benevento che militò per 8 campionati in serie D prima di fare il gran ritorno in C sfiorando la promozione nel 75-76 con Santin in panchina. I sanniti non mollarono la categoria fino al 1987 – l’anno prima venne ripescato – finendo così in C2 mentre nel 1989 fu la mancata fidejussione a respingere il Benevento nell’Interregionale.
Nacque allora nel 1990 lo Sporting FC Benevento, al timone della società vi era Mario Peca. La squadra vinse il campionato ma perdette lo spareggio promozione contro la Juve Stabia. La società passò poi di mano prima di essere acquistata dai Cotroneo che nella stagione 93-94’ riportò la Strega in Serie C2 con Luigi Boccolini in panchina, Giuseppe Orsini capitano e due goleador di razza come D’Ottavio e Paolucci.
Negli anni successivi iniziò la ‘maledizione play off’ persi prima contro il Savoia, poi contro la Turris ed infine dal Crotone. Nel 1999 però, in panchina sedeva Dellisanti, qualcosa andò magicamente bene e sul neutro del ‘Via del Mare’ di Lecce dopo aver eliminato il Catanzaro il Benevento affrontò il Messina. Nella mente dei tifosi è ancora scolpita quella data: 13 giugno. Eppure anche quel giorno tutti cedettero che la maledizione stesse per abbattersi nuovamente perché Scaringella nella ripresa porta in vantaggio i peloritani ma a rimettere le cose a posto ci pensa Bertucelli.
A far esplodere la gioia dei sanniti fu però all’84’ il goal di Compagno tornando così in C1. L’anno successivo furono Di Giulio e Carannante a regalare nell’ultima giornata di campionato (fu battuto l’Arezzo di Serse Cosmi per 2 a 1) una salvezza al cardiopalma. E lo stesso avvenne nel 2000-01 con Specchia in panchina.
L’anno dopo furono i play out a regalare la permanenza in C1 al Benevento ai danni della Nocerina (1-0 a Nocera e sconfitta in casa per 1-0). Esaltante invece l’annata 2003-04 – presidente era Pino Spatola, allenatore Benedetti – che finì dopo una rimonta superba con l’acquisizione dei play off persi nella semifinale di ritorno (al Santa Colomba finì 1 a 0 al 31’ in goal Pellicori) all’Ezio Scida per 3 a 1 (rete di Molino) contro il Crotone di Gasperini.
Nella stagione successiva invece dopo il settimo posto raggiunto lo Sporting Football Club finì e la squadra fu retrocessa in C2. A costituire una nuova società fu Older Tescari che la denominò Benevento Calcio ma a marzo fu ceduta ai fratelli Ciro e Oreste Vigorito ma ai play off i sanniti sono eliminati dalla Sansovino. Fu anche l’anno dei tre allenatori: Gabetta, Florimbi e Specchia. La stagione 2006-07 inizia con Pileggi trainer per finire con Simonelli giungo i play off ma è il Potenza a prendersi la promozione in C1. Nel 2007-08 il Benevento è un rullo compressore e vince il torneo con 4 turni di anticipo e torna in terza serie.
Nella stagione 2008-09 la Strega giunge seconda dietro al Gallipoli - l'avventura comincia con Papagni in panchina e si conclude con Soda - che vince il torneo con un solo punto di distacco e sono ancora play off: eliminato il Foggia in semifinale (0a0 e 2a2) la finale è nuovamente contro il Crotone finisce 1 a 1 in Calabria ma peserà la sconfitta interna per 1 a 0. La nuova annata comincia con Acori in panchina poi sostituito da Camplone salvo poi vedere il ritorno dello stesso Acori a poche giornate dalla fine che conquista i play off ma la compagine sannita viene eliminata dal Varese (pareggio per 2 a 2 a Benevento e sconfitta per 2 a 1 in Lombardia).
Nel 2010-11 in panca c’è Cuttone che viene esonerato con la squadra al 2° posto. Subentra Galderisi ma il Benevento viene sconfitto dalla Juve Stabia ma è anche l’anno dell’addio a Ciro Vigorito. L’anno dopo, torna Gianni Simonelli che sarà poi sostituito dall’indimenticato Carmelo Imbriani e Jorge Martinez ma il sesto posto non assicura i play off.
Riparte la nuova stagione quella 2012 – 13 ma Imbriani rinuncia per motivi di salute ma dopo 7 giornate si dimette anche Martinez ed allora la società chiama Ugolotti. La marcia però non cambia anzi arriva al zona play out e al posto di Ugolotti arriva Caroni che allenerà il Benevento anche nella stagione successiva. Fatale però fu la sconfitta contro il Lecce ed al posto di Carboni giunge nel Sannio Fabio Brini che conquista l’ultima piazza per i play off, elimina il Catanzaro ma perde contro il Lecce e sfuma così il sogno promozione.
Brini però rimane alla guida tecnica del Benevento, ed i giallorossi giungono secondi nel 2014-15 per poi perdere l’ennesimo play off in casa contro il Como. Vigorito allora lascia guida del club che viene acquisito da Fabbrocini e Pallotta con Gaetano Auteri in panchina che dopo una stagione esaltante il 30 aprile 2016 conquista la storica promozione in B quella conquistata ma mai disputata nel 45-46, quella sfumata negli anni 70’ e quella ad un passo contro il Crotone. In città, si innesca una festa senza precedenti che si protrae fino a notte inoltrata e continuerà poi nei giorni successivi in città e l’entusiasmo contagia l’intera provincia.
Nel 2016/17 il Benevento gioca il suo primo torneo cadetto ed Amato Ciciretti è entrato nella storia del club sannita per aver siglato il primo goal della storia in Serie B, nella stessa gara è arrivata anche la prima vittoria (2 a 0 contro la Spal), sulla panchina dei giallorossi sedeva Marco Baroni e Oreste Vigorito è tornato alla guida del club. Un torneo emozionante, la vittoria in extremis contro il Frosinone, un quinto posto che consente di giocare i play off: vengono eliminati Spezia, Perugia e Carpi in finale.
Si entra nuovamente nella storia: il Benevento è la prima società nella storia del calcio a conquistare la serie A, all’esordio assoluto nel campionato di B.
La Serie A, non comincia però nel migliore dei modi tra sconfitte e stop per Lucioni. Record di sconfitte, poi alla fine del girone d’andata lo storico goal del portiere Brignoli ai danni del Milan, 2 a 2 e primo punto. Poco dopo, arriva anche la prima vittoria ai danni del Chievo Verona. Nel frattempo, in panca non c’è più Baroni, al suo posto De Zerbi. La società nel mercato invernale corre ai ripari: arrivano Diabatè, Sagna, Sandro, Guilherme che danno qualità alla rosa. Pur esprimendo un buon calcio, le cose non girano, il Benevento è sempre lì, ultimo in graduatoria e fresco di record negativo per sconfitte (eguagliato il Manchester United del 30-31).
Si sa, i sanniti sono un popolo tignoso e fiero. Anche la squadra lotta in ogni gara guadagnandosi – nonostante tutto – l’affetto dei tifosi che riempiono il Vigorito. La prima vittoria esterna arriva a San Siro sempre ai danni del Milan, serve all’orgoglio, il ritorno in Serie B è cosa fatta. La fedeltà del tifo, l’amore per quei colori sono però indissolubili: stadio pieno per l’ultima in casa e saluto da brividi che fa il giro del mondo, il Benevento viene riconosciuto come la faccia pulita del calcio.
La dimostrazione di un affetto grande, quanto il cuore dei sanniti, arriva nella campagna abbonamenti della Serie B 2018/19 è record storico. A vestire la casacca giallorossa ci sono pezzi da novanta come Nocerino e Maggio, alla guida c’è Bucchi. Il sogno, oggi, non è la B ma il ritorno in A. Sugli spalti c’è l’arma in più: il calore di un popolo, l’orgoglio di una terra, l’identificazione in quella che non è più solo una squadra di calcio, ma il simbolo di tutto il Sannio.
A chi non ha vissuto a pieno questi anni vogliamo dire venite, a chi non è riuscito a gioire vogliamo dire lasciatevi trasportare, a chi è lontano vogliamo dire torna, a chi non c’è più come Carmelo Imbriani, Nicola Russo, Antonio Buratto, a coloro che per questi colori hanno dato la vita vogliamo solo dire grazie e Forza Benevento!
Michele Palmieri