Country Hack Fest: contaminazione, competitivita', innovazione e tecnologia, questa la sfida per le citta' del vino
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Già dai prossimi giorni gli studenti, le aziende e gli operatori del territorio potranno rispondere alla call aperta per la costruzione dal basso dell'hackton.
Buona risposta del territorio alla presentazione del primo Country Hack Fest, svoltosi domenica 22 gennaio a Guardia Sanframondi. Il primo passo verso la realizzazione di un vero e proprio hackathon che si terrà in autunno: una maratona creativa per l'elaborazione di processi innovativi di infrastrutture e prodotti.
Perché un Hack Fest? Per la metodologia di lavoro, perché rappresenta una sfida sul campo, un modo nuovo per costruire il futuro, attraverso la contaminazione e l’innovazione tecnologica. È il momento, ora, di capovolgere la prospettiva: partire dai limiti che troppo spesso i territori rurali subiscono e, da questi, individuare le soluzioni che possano risolverli, in un processo di co-creation con le comunità locali, perché solo chi abita e vive il territorio ne conosce le criticità e sa pensare alle innovazioni utili.
Secondo Alex Giordano, fondatore del collettivo Ninja Marketing e direttore scientifico del progetto RuralHub, bisogna approcciare l’innovazione in maniera trasversale e multidisciplinare, riconoscendo come punto di partenza l’immenso patrimonio culturale, naturale e di biodiversità delle nostre terre: le nuove tecnologie e le moderne forme di comunicazione, ci permetteranno di costruire uno storytelling autentico del territorio, da promuovere insieme ai prodotti made in Sannio.
Le soluzioni del futuro richiedono inventiva e collaborazione da parte di tutti: hackers, startupper, makers, paesaggisti, winelovers, esperti di new media e comunicazione multimediale condivideranno le loro competenze e la loro creatività con le comunità rurali per elaborare format innovativi, risolvere problematiche di valorizzazione del territorio, produrre cambiamento e offrire prospettive nuove e originali per il marketing territoriale.
Grazie anche agli esempi concreti portati da aziende campane, leader nel mondo dell’innovazione, (Engineering, SpinVector, R4i, Metoda, iQuadro, Italdata, Campania Sistemi, Liverini, Atos e il Progetto S.F.O.R.I) il Country Hack Fest ha aperto un interessante ma complesso percorso per dare vita a una community di attori che partecipino alla creazione di soluzioni, guardando al futuro sia in termini di impresa che di miglioramento della qualità della vita.