Ad Amorosi la mostra personale di pittura di Andrea Petrone
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Sarà inaugurata sabato la mostra Genius Loci, personale di pittura dell’artista sannita Andrea Petrone.
Il 17 dicembre alle ore 18,00 presso l’Hotel La Piana di Amorosi, nell’ambito della rassegna ArtePiana a cura del direttore artistico Ferdinando Creta, sarà inaugurata la mostra Genius Loci, personale di pittura dell’artista sannita Andrea Petrone. Arte Piana è una rassegna d’arte che da più di 15 anni crea cultura nel territorio sannita e nella Valle Telesina. Nasce da un’intuizione di Antonio Di Chiara e dei suoi figli, che vollero farsi promotori d’arte con l’intento di diffonderne la conoscenza partendo da un’ottica nuova e alquanto insolita per quegli anni: l’arte che si muove verso un particolare ambito territoriale offrendosi al pubblico in uno spazio altro dalla tradizione che la vuole collocata in musei, gallerie o sale istituzionali.
L’esposizione prende corpo così in un contesto dove gli usi sociali e culturali si combinano, estraneo ad ogni sorta di formalismo ma piuttosto frutto di un moderno mecenatismo. Una tale interpretazione consente all’espressione artistica di diversificarsi nei temi e nelle impostazioni acquisendo un potere comunicativo in grado di raggiungere un pubblico sempre più ampio.
Andrea Petrone interviene negli spazi dell’Hotel La Piana con le opere più significative della sua produzione artistica, con i lavori che tracciano in modo inequivocabile il suo percorso di ricerca. In piena autonomia tematica tira fuori una serie di ritratti di personaggi sia del mondo dello spettacolo che del mondo dell’arte, che riprende, con la sua immediatezza pittorica, in espressioni se non sempre studiate, comunque colte nell’essenza caratterizzante dei personaggi.
Dopo Toutcourtotò, dedicata interamente al grande comico napoletano, Petrone, pur mostrando forte interesse a personaggi contemporanei del mondo dello spettacolo, non abbandona il suo repertorio su Totò. Con la serie di mostre dal titolo Genius Loci continua a dedicare all'artista napoletano, “intramontabile maestro della risata”, buona parte della sua ricerca iconografica, muovendosi con la semplicità di chi è artista a tutto tondo. Petrone nelle varie edizioni di Genius Loci, come New York o Capri, in una sorta di gioco delle parti, il pittore diventa attore e viceversa. Sì, perché Petrone nella sua pittura è soprattutto attore: è capocomico, nell’accezione ottocentesca della Commedia dell’Arte, traduce in pittura il copione da inscenare scelto.
Maria Campitelli scrive che “alla comicità insita in Totò si aggiunge quella di Petrone... con le maschere espressive di volta in volta rinnovate, tratte dal suo inesauribile inventario umano”: da Totò a Dalì e Andy Warhol, da Picasso a Marilyn Monroe, da Troisi a Servillo, da Fiorello a Lucio Dalla , attraverso una lettura attenta e profonda e solo apparentemente superficiale. Fa bene Goffredo Fofi ad affermare che nelle fantasie pittoriche di Andrea Petrone ci sono molti Totò, il superficiale e il profondo, il banale e l'insolito, il pesante e il leggero, l'antico e anche il postumo: un Totò ambiguo, come era Totò-principe e guitto, povero e ricco, ma mai caporale.