Affreschi Sabariani, Picucci: "A breve relazione Ministero e avvio recupero"
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Picucci: "Attendiamo la relazione dei tecnici per dare poi incarico formale".
Sembra essere giunta a soluzione dopo anni di battaglie, ma anche di polemiche, la questione degli affreschi medievali conservati all’interno della cripta di San Marco ai Sabariani. Ad alimentare questa certezza è stato Oberdan Picucci, assessore alla Cultura del Comune di Benevento.
Raggiunto da IlQuaderno.it, Picucci, dice: “in settimana arriverà ufficialmente la relazione dei tecnici dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro con il cronoprogramma e preventivo di spesa. Sarà approvato e si darà incarico formale. Un risultato più che positivo che apre uno spiraglio per la tutela del bene e che spazza via anche tante polemiche. Dopo il sopralluogo le vacanze hanno un po’ allungato i tempi ma confido nel fatto che entro una settimana mi arrivi la relazione”.
La cripta, scoperta 11 anni fa durante uno scavo dell’Enel ed in piena ‘buffer zone’ che racchiude la Chiesa di Santa Sofia patrimonio Unesco, era inglobata nella Chiesa dedicata a San Marco di Eca poi distrutta dal terremoto del Sannio del 1688. La cripta contiene importanti affreschi di scuola beneventana, di età longobarda e per anni ha subito le conseguenze dello stato di abbandono. Da diverso tempo, proprio per evitare il detoriamento e dunque la perdita definitiva degli affreschi si sono susseguite diverse iniziative tese ad accendere i riflettori su quello che è un patrimonio storico della città e non solo.
Tanti appelli, una petizione promossa su Change.org dal gruppo Facebook “Sei di Benevento se..” e poi l’iniziativa “1 euro per i Sabariani” promossa dagli studenti del progetto “Città a scuola, scuola di città” e Rete Campus Bn.
Oggi l’annuncio, probabilmente il sospiro di sollievo che tanti attendevano. Non è presto, ma nemmeno troppo tardi per tutelare una testimonianza storica così importante. Chissà, che questo non sia il primo tassello per la ripresa culturale della città (l’Hortus, i teatri, l’anfiteatro sono solo alcuni dei tanti beni che necessitano interventi) che quest’oggi ha dovuto fare i conti anche con l’esclusione dalla ‘decina’ finale per l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020.
M.P.