Nelle Filippine con Intercultura. La storia di Beatrice, studentessa dell’Istituto Galilei-Vetrone di Benevento

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Intercultura (foto di archivio)Intercultura (foto di archivio)

Tra gli 11 studenti di Benevento in giro per il mondo con Intercultura, c'è anche Beatrice, studentessa dell’Istituto Galilei-Vetrone che racconta in prima persona la propria esperienza.

"Ricordo perfettamente quando ho salutato i miei genitori, quando ho preso per la prima volta un aereo e quando finalmente, dopo quasi 20 ore di viaggio, siamo atterrati a Manila"  - racconta Beatrice - "quella è stata la giornata più emozionante della mia vita, dentro mi sentivo euforica, impaziente, felice e un po’spaventata. Non sapevo a cosa andassi incontro, mi ero informata sulla cultura delle Filippine ma, fin quando non la vedi con i tuoi occhi, non puoi capire pienamente cosa significa vivere in un altro continente, catapultati in una realtà diversa da quella in cui hai vissuto e sei cresciuto fino a quel momento".

Ammetto di aver scelto questo paese senza informarmi abbastanza Nonostante ciò non mi pento della mia scelta, anzi sono felicissima di essere capitata in questo paradiso. Sì, le filippine sono un paradiso, qui fa sempre caldo, e sono molto fortunata perché ho la possibilità di andare quasi tutte le settimane in spiaggia. Le persone sono molto disponibili e comprensive, cercano sempre di aiutarti con tutti i mezzi a loro disposizione. Mi ricordo quando, uno dei primi giorni di scuola qui (non capivo ancora niente), un mio compagno di classe, vedendomi in difficoltà, mi diede il suo quaderno con tutti gli appunti di tutte le materie e mi disse: “Puoi ricopiarli, queste sono le cose importanti da imparare.

La scuola è interamente in inglese, quindi tutti conoscono l’inglese e riescono a parlarti. La lingua nazionale non è parlata in tutte le filippine, sulla mia isola parlano il Bisaya che è un dialetto parlato nella regione centrale delle filippine. La televisione è in filippino e si studia anche a scuola, quindi tutti conoscono il filippino, in poche parole ognuno di loro conosce almeno 3 lingue (in Italia a malapena conosciamo una lingua).
Non tutti sono abituati a vedere occidentali con la carnagione chiara (su questo ci sto lavorando), biondi e con gli occhi chiari, infatti mi sento sempre osservata quando vado al centro commerciale o quando sono a scuola, anche se ormai i miei compagni si sono abituati alla mia presenza.

Sulla mia isola, sono capitata con altre 2 ragazze italiane, quindi non sono mancate le occasioni per provare a cucinare del cibo italiano, mi ricordo che una volta cucinammo una pizza al taglio, venne molto buona e la mia madre ospitante ci chiese se potevamo cucinarla anche il giorno del suo compleanno, noi ovviamente accettammo. Nessuno ci aveva detto però che, per il suo compleanno, erano invitate un centinaio di persone. Cucinammo pizza per tutto il giorno, venne anche apprezzata.

In questi 3 mesi ho passato momenti in cui sarei voluta essere sul primo volo disponibile per l’Italia, altri in cui 10 mesi mi sembrano troppo pochi per conoscere la cultura di un popolo e sarei voluta rimanere qui per sempre. In questo momento sono felicissima di essere qui, sono felice di essere finita qui, posso dire di sentirmi a casa.

Sono partita senza farmi condizionare dal pensiero degli altri, molti hanno tentato di fermarmi o di farmi cambiare idea, mi chiedevano perché le filippine, perché andar via per 10 mesi, quale era il fine di questa esperienza. Un’esperienza del genere non può lasciarti indifferente, ti cambia. Imparare a mescolare una cultura totalmente diversa con la tua ti apre la mente, ti fa crescere e soprattutto ti fa scoprire te stesso. 

La storia di Intecultura

L’Associazione Intercultura (fondata nel 1955) è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri. Ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, ed è iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. E’ presente in 157 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS Intercultural Programs e all’EFIL. Ha statuto consultivo all'UNESCO e al Consiglio d'Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Affari Esteri dell’ dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per l'attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove e finanzia programmi scolastici internazionali: ogni anno più di 2.200 studenti delle scuole superiori italiane trascorrono un periodo di studio all’estero e vengono accolti nel nostro Paese quasi 1.000 ragazzi da tutto il mondo che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.

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