Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”
9:50:3 1969MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva.
E’ una cosa seria.
Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata.
C’è di mezzo un Paese.
E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”.
Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu.
“Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo.
Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”.
“Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte.
Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale.
Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica.
Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico.
Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier.
“Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione.
Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista.
Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo.
Altro è un mandato di cattura.
Non ci sono tre posizioni.
Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).
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