Industria Felix: 11 aziende sannite saranno premiate giovedì a Città della Scienza

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Liverini e MontemurroLiverini e Montemurro

Si terrà giovedì all’auditorium di Città della Scienza a partire dalle ore 17,00 il “Premio Industria Felix – La Campania che compete”. All’evento saranno premiate le 50 imprese più performanti della regione Campania.

Ben 11 delle 50 aziende premiate il 2 maggio sono della provincia di Benevento. Si tratta di aziende classificate su 7.200 società di capitali con sede legale in Campania e fatturato/ricavi compresi tra i 2 milioni e i 2,3 miliardi di euro. Nello specifico le aziende sannite che si sono contraddistinte sono: COSMIND srl, DITAR srl, IDEAL CAR srl, LA REINESE srl, MAGNA POWERTRAIN ITALIA srl, OLIO DANTE spa, OSTRO srl, PLASTIK FORTORE srl, SO.GE.I. srl, SIPA spa, TERZO MILLENNIO società cooperativa sociale.

Il Premio Industria Felix - La Campania che compete è organizzato da Industria Felix Magazine con il cofinanziamento di Regione Campania tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, in collaborazione con Università LUISS Guido Carli, Cerved, Associazione culturale Industria Felix, con i patrocini di Confindustria, Confindustria Campania, Ansa (media partner) e le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Lidl Italia e M.Car.

Industria Felix riconosce i primati delle aziende italiane rispetto ai principali parametri di bilancio e alle migliori performance gestionali.
Saranno 8 le edizioni che si realizzeranno nel 2019, con 500 imprese premiate e circa 100mila bilanci analizzati.

Filippo Liverini, presidente di Confindustria Benevento, commenta: “Appaiono incoraggianti  i risultati emersi dall’analisi condotta da Industria Felix Magazine, diretto dal giornalista Michele Montemurro, in collaborazione con l’Ufficio studi di Cerved. Secondo i primi dati diramati crescono dell’11,8% e del 7,1% il fatturato e gli addetti di pmi e grandi imprese della Campania nell’anno fiscale 2017: 83,2 miliardi realizzati con 307mila addetti da 7.169 società di capitali con sede legale nella regione e fatturato/ricavi tra i 2 milioni e i 2,3 miliardi di euro".

Liverini pone l'attenzione sui dati di fatturato e addetti che sono positivi per tutte le province: Napoli 48,3 miliardi (+12,7%) con 183.459 addetti (+6,6); Salerno 14,3 miliardi (+11,3) con 52.044 addetti (+8,6); Caserta 14,1 miliardi (+10,9) con 43.362 addetti (+5,9); Avellino 4,1 miliardi (+9,3) con 19.763 addetti (+12,3); Benevento 2,3 miliardi (+5,3) con 8.373 addetti (+3,4).  

Tutti i risultati dell’inchiesta saranno resi noti durante la presentazione che si giovedì a Napoli nel corso della tappa campana del premio ‘Industria Felix - L’Italia che compete’, riservato alle eccellenze imprenditoriali con bilanci virtuosi”.

“Il trend positivo - continua il Presidente di Confindustria Benevento - perlomeno fino al 2017, è confermato anche dai dati emersi dal rapporto PMI Mezzogiorno pubblicato da Confindustria Nazionale da qualche settimana e realizzato in collaborazione con Cerved. Secondo quanto si evince dal rapporto, continua il trend di miglioramento della sostenibilità finanziaria delle pmi meridionali, iniziata nel 2012.
A tale andamento, in primo luogo, ha contribuito la crescita del capitale netto, salito di un ulteriore 6,8% nel 2017, con un incremento complessivo rispetto ai livelli pre crisi di 39 punti percentuali. Si è quindi fortemente ridotto il peso dei debiti finanziari rispetto al capitale netto, che è sceso al 77,8% (era 127 nel 2007)".

"Ovviamente - evidenzia Liverini - il secondo elemento che ha favorito il rafforzamento della sostenibilità delle pmi è costituito dal costo del denaro, che si mantiene sui minimi grazie alla politica ancora espansiva della Banca Centrale Europea. Dunque le imprese in generale, e le pmi in particolare, hanno continuato a beneficiare dei bassi tassi di interesse e la maggiore sostenibilità del denaro si riflette sul miglioramento dell’affidabilità creditizia. A dicembre 2018 crescono le pmi meridionali in area sicurezza e solvibilità, calano quelle più vulnerabili, mentre la fetta di imprese più rischiose si mantiene stabile".

Il rapporto pmi Mezzogiorno per il 2018 restituisce, tuttavia, una immagine in due fotogrammi. Uno fino al 2017, in cui prevalgono le luci, in cui i fondamentali delle pmi di capitali e, in generale, il loro stato di salute sono buoni e in miglioramento; l’altro più recente in cui i segnali di rallentamento iniziano a farsi più evidenti, e con essi il rischio di una vera e propria frenata si fa via via più concreto, sebbene tali segnali non siano ancora riscontrabili nei dati di bilancio. Il rischio è ancor più serio se si considera che nel 2018, per la prima volta dal 2012, sembra essersi invertita la tendenza della nascita di nuove imprese di capitali.



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