Tessival - Benfil. D'Agostino interroga Poletti: "estendere ammortizzatori in deroga anche ad aree di crisi campane"
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Sulla questione dei lavoratori dell'ex gruppo Tessival - Benfil interviene anche il deputato di Scelta Civica, Angelo D’Agostino scrivendo al Ministro Paoletti.
Il deputato di Scelta Civica, Angelo D’Agostino, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al fine di conoscere quali iniziative intenda adottare per tutelare i lavoratori dell’ex Gruppo Tessival – Benfil che, dopo avere perso il post di lavoro, rischiano di essere esclusi anche dagli ammortizzatori in deroga.
“Il territorio di Airola – si legge nell’atto di sindacato ispettivo - e tutte le aree di crisi campane, non ricadono nelle cosiddette ‘aree di crisi complessa’; il decreto legislativo 185 del 2016 prevede la concessione degli ammortizzatori in deroga per l'anno 2017 solo per tale ultimo tipo di aree di crisi. Si tratta di una condizione fortemente penalizzante per i tanti lavoratori che si ritrovano non solo senza un posto di lavoro, ma anche privi di un sostegno economico adeguato.”
“Un vero e proprio paradosso – rileva D’Agostino – in quanto, a fronte del sostegno per il rilancio delle imprese delle aree di crisi campane, non corrisponde l’attribuzione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori. Si tratta di centinaia di persone e altrettante famiglie lasciate in una condizione di assoluta difficoltà, così come rilevato recentemente dal Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita: molti sono cinquantenni con figli a carico e monoreddito.”
“L’auspicio – chiude D’Agostino – è che l’Esecutivo, in sinergia con le istituzioni regionali, tenga conto delle esigenze dei lavoratori di un’area duramente colpita dalla crisi economica, favorendo l'estensione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2017 anche alle aree di crisi della Campania.”
Sull'argomento nei giorni scorsi era intervenuto anche Mons. Domenico Battaglia vescovo della diocesi di Cerreto Sannita – Telese e Sant’Agata de’ Goti. Don Mimmo aveva indirizzato a sua volta una lettera al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti e inoltrata per conoscenza anche al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.