Chi Era Gesù? Uomo, Profeta, Messia

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Un viaggio tra i dati storici e le interpretazioni teologiche su Gesù, analizzando il suo nome, il suo ruolo nel cristianesimo e la sua percezione nelle altre confessioni religiose.

La figura di Gesù di Nazareth è centrale nella storia del cristianesimo e, più in generale, nella cultura e nella spiritualità mondiale. Considerato il "Figlio di Dio" per i cristiani, Gesù è al contempo una figura storica e un simbolo religioso la cui influenza si estende oltre le barriere della fede. Ma chi era realmente Gesù? Quali sono i dati storici certi su di lui? Come viene percepito dalle diverse confessioni religiose? In questo articolo, cercheremo di fare luce su questi interrogativi, esplorando il complesso intreccio tra storia e teologia.

Il Gesù storico: ciò che sappiamo con certezza

Dal punto di vista storico, Gesù è una figura vissuta nella Palestina del I secolo d.C., sotto il dominio dell'Impero Romano. La maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che Gesù nacque a Betlemme o a Nazareth intorno al 4-6 a.C. e morì crocifisso a Gerusalemme, probabilmente tra il 30 e il 33 d.C.

Le fonti principali su Gesù sono i Vangeli canonici del Nuovo Testamento, scritti però diversi decenni dopo la sua morte. Sebbene questi testi abbiano un valore teologico e narrativo più che storico, altre fonti, come gli scritti dello storico ebreo Flavio Giuseppe e quelli del romano Tacito, confermano l'esistenza di un predicatore ebreo chiamato Gesù, giustiziato sotto Ponzio Pilato.

Gli elementi storici che emergono dai Vangeli e dalle fonti esterne descrivono Gesù come un predicatore carismatico e guaritore itinerante, profondamente radicato nella tradizione ebraica, che predicava un messaggio di amore, giustizia e perdono. Fu condannato e crocifisso per motivi politici e religiosi, probabilmente per essere stato percepito come una minaccia all'ordine romano e alle autorità religiose ebraiche.

Il nome di Gesù: significato e origini

Il nome "Gesù" è la traslitterazione greca del nome ebraico Yeshua (יהושע), una variante di Yehoshua, che significa "Yahweh salva" o "Dio è salvezza". Questo nome, comune nell'ebraismo del tempo, riflette il significato simbolico della missione attribuita a Gesù dai suoi seguaci.

Nella cultura cristiana, il nome di Gesù è diventato sinonimo di salvezza e redenzione, caricato di significati teologici che vanno ben oltre la sua origine linguistica. Tuttavia, è importante ricordare che, per i suoi contemporanei, Gesù era semplicemente un rabbino itinerante con un nome che non destava particolare attenzione.

Gesù nel cristianesimo: il Figlio di Dio

Nel cristianesimo, Gesù è considerato il Figlio di Dio, il Messia promesso nell'Antico Testamento e il Salvatore dell'umanità. Secondo la dottrina cristiana, la sua morte e resurrezione sono l'evento centrale della storia della salvezza, attraverso il quale Dio ha offerto il perdono dei peccati e la vita eterna a tutti i credenti.

Le diverse tradizioni cristiane interpretano Gesù in modi leggermente diversi. La Chiesa cattolica e le chiese ortodosse enfatizzano il mistero dell'Incarnazione, per cui Gesù è vero Dio e vero uomo, e pongono grande importanza al culto mariano e alla Trinità. Le denominazioni protestanti, pur condividendo questi fondamenti, tendono a focalizzarsi sul rapporto personale con Gesù e sulla centralità delle Scritture.

Alcuni movimenti cristiani, come i Testimoni di Geova e i Mormoni, hanno una visione differente. Per esempio, i Testimoni di Geova considerano Gesù il Figlio di Dio, ma non parte della Trinità; invece, lo identificano con l'arcangelo Michele.

Gesù nelle altre religioni

La figura di Gesù non è confinata al cristianesimo; altre religioni lo considerano in modi diversi, talvolta sorprendenti.

Nell'Islam

Nel Corano, Gesù è conosciuto come ‘Isa, un profeta di grandissima importanza, nato miracolosamente da Maria (Maryam) e destinato a portare un messaggio divino. Tuttavia, l'Islam nega la divinità di Gesù e la sua crocifissione, affermando che Dio lo salvò da questa sorte e lo innalzò al cielo. Per i musulmani, Gesù non è il Figlio di Dio, ma un messaggero che ha preparato la via per Maometto, l'ultimo e definitivo profeta.

Nell'Ebraismo

Per gli ebrei, Gesù è una figura controversa. Alcuni lo vedono come un rabbino e predicatore ebreo, mentre altri lo considerano un falso messia. Il giudaismo respinge l'idea che Gesù fosse il Figlio di Dio o che abbia adempiuto le profezie messianiche dell'Antico Testamento.

Nell'Induismo e nel Buddismo

Le religioni orientali, come l'induismo e il buddismo, non includono Gesù nelle loro tradizioni, ma molti praticanti lo vedono come un grande maestro spirituale o un avatar divino. In particolare, figure come Mahatma Gandhi hanno espresso profonda ammirazione per gli insegnamenti morali di Gesù, soprattutto il suo messaggio di nonviolenza e amore universale.

Nelle religioni contemporanee

Alcuni movimenti religiosi contemporanei, come la New Age, reinterpretano Gesù come un maestro di saggezza o un guaritore spirituale. Queste visioni, spesso lontane dalla teologia tradizionale, riflettono il desiderio di connettere Gesù a una spiritualità universale.

Gesù di Nazareth è una figura che trascende i confini del tempo, della geografia e della religione. Come uomo storico, è stato un predicatore ebreo che ha vissuto in un contesto politico e culturale tumultuoso. Come figura teologica, è il centro della fede cristiana, venerato come il Figlio di Dio e il Salvatore dell'umanità.

La sua influenza, però, va oltre il cristianesimo: Gesù è rispettato nell'Islam, ricordato nell'ebraismo e ammirato nelle tradizioni orientali e moderne. Questa pluralità di interpretazioni riflette la straordinaria portata del suo messaggio, che continua a ispirare miliardi di persone in tutto il mondo.



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