Aumento tassa di soggiorno a Telese. Confindustria esprime la sua contrarieta'
16:1:21 5421È polemica a Telese Terme sulla proposta del nuovo schema tariffario sulla tassa di soggiorno, stilato dal commissario prefettizio Mario Muccio. Sulla vicenda si è espressa anche Confindustria.
La Sezione Alberghi, Turismo e tempo libero di Confindustria Benevento esprime, con una nota indirizzata al commissario prefettizio del Comune di Telese Terme, la sua piena contrarietà rispetto alla decisione di deliberare l’aumento della tassa di soggiorno.
Il provvedimento è stato pubblicato martedì 1 marzo sull’Albo Pretorio del comune termale, ma approvato il 19 febbraio scorso. In realtà nel comune telesino, la tassa di soggiorno c’era già, fu inserita lo scorso gennaio dall’Amministrazione Carofano ed anche allora le critiche non furono poche. Le tariffe attuate erano: 1 euro per gli alberghi da una a tre stelle, 2 euro per le strutture alberghiere superiori a tre stelle, 0,50 centesimi per B&b e affittacamere.
L’aumento previsto nella proposta del nuovo schema tariffario – criticato anche dal Comitato Civico Telese Terme – voluto dal commissario prefettizio Mario Muccio entrerà in vigore il prossimo 1 maggio, salvo un parere favorevole della Corte dei Conti, sostanzialmente riguarda solo le strutture alberghiere superiori a 3 stelle. Infatti, per le strutture a 4 e 5 stelle l’aumento previsto è di 0.50 centesimi mentre viene introdotta una nuova tariffa per le strutture superiori a 5 stelle.
Queste le nuove tariffe previste, sulle quali dovrà esprimersi la Corte dei Conti. Per le strutture da 1 a 3 stelle la tassa di soggiorno costerà 1euro, da 4 stelle a 5 stelle invece gli euro da versare saranno 2.50, mentre nelle strutture superiori a 5 stelle il costo è di 3.50 euro. Solo 0,50 centesimi invece la tassa di soggiorno da versare per chi usufruirà delle strutture extra alberghiere.
Per la Sezione Alberghi, Turismo e tempo libero di Confindustria Benevento, “si tratta di un provvedimento del quale si contesta sia il merito che il metodo. Aumentare la tassa di soggiorno, infatti, significa incidere negativamente sia sulle presenze turistiche che su quelle dei curandi. Tra l’altro, attraverso un’azione di benchmarking, risulta che l’attuale tassa di soggiorno è già elevata se rapportata a quella di altri comuni con vocazione termale”.
Insomma, Confindustria – Sezione Turismo esprime forte preoccupazione anche in merito alle ricadute che tale intervento avrà nei confronti delle strutture alberghiere coinvolte che “potrebbero perdere una larga fetta di clientela che finora ha consentito loro di reggere ai duri colpi inferti dalla congiuntura economica degli ultimi anni e questo ove si consideri che oramai la competizione sui prezzi si sviluppa anche sui decimali”.
Altro aspetto sollevato è “l’assenza di dialogo con le categorie di riferimento di settore, prima dell’assunzione di scelte così delicate per l’intero comparto. La sezione Alberghi, turismo e tempo libero, ha ribadito nella nota inviata al Commissario Mario Muccio, la piena disponibilità ad avviare un confronto immediato sulle strade da intraprendere al fine di evitare le ripercussioni negative che si potrebbero avere sull’economia sannita, qualora si perseverasse sulla scelta adottata. Ulteriore e significativo argomento sul quale si ritiene opportuno avviare un confronto, risulta essere l’utilizzo della somma accantonata con la tassa di soggiorno con l’obiettivo di condividere possibili progetti di promozione per favorire la crescita in Valle Telesina. Dal settore del turismo, infatti, provengono segnali positivi dai quali è necessario programmare interventi mirati ad intercettare turisti interessati alle l’offerta che il nostro territorio è in grado di esprimere. Nello specifico Il turismo termale rappresenta appunto un nostro punto di forza che va potenziato e non disincentivato anche perché è un segmento nel quale Telese Terme rappresenta una vera e propria eccellenza”.