Inaugurata a Sant'Agata de'Goti la mostra "Stirpe di Draghi"

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Umberto Del Basso De Caro, Giovannina Piccoli e Carmine ValentinoUmberto Del Basso De Caro, Giovannina Piccoli e Carmine Valentino

Grande successo di presenze per l’inaugurazione della mostra archeologica “Stirpe di draghi” realizzata nell’ambito del progetto “Suoni di terra nei luoghi dell’arte” finanziato con findi Pac Beni Culturali - Regione Campania.

Un lungo sabato quello che ha preceduto l’apertura ufficiale della mostra che ha avuto inizio con la conferenza stampa mattutina a cui hanno preso parte Giovannina Piccoli vicesindaco della città di Sant’Agata de’Goti, Giannetta Fusco consigliere comunale delegato alle Politiche per la Cultura, Valorizzazione e Promozione del Centro Storico e Protezione Civile, Angela Ascierto consigliere comunale con deleghe in materia di Valorizzazione del Patrimonio Storico, Artistico ed Archeologico, Attuazione Grandi Eventi e Memoria Storica, Adele Campanelli Soprintendente Archeologia della Campania e coordinatrice scientifica della mostra, Nadia Murolo dirigente Ufficio Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Campania, Amalia Gioia soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, Mena Moscato, docente Istituto Superiore “S. Alfonso M.de’ Liguori”.

A seguire, nel pomeriggio, presentazione della mostra presso la sala Consiliare di palazzo San Francesco e dopo “l’acoustic live set” dedicato al ceramografo Assteas a cura di Gianni Guarracino, taglio del nastro ufficiale a cui hanno preso parte, con il sindaco Carmine Valentino, la soprintendente Adele Campanelli, il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro e il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo.

Ricco il parterre di autorità presenti. un messaggio augurale è giunto anche da parte del presidente del consiglio regionale della Campania Rosetta D'Amelio. Sin dalle ore successive all’inaugurazione la mostra è stata letteralmente presa d’assalto dai primi folti gruppi di visitatori. Del resto i numeri, anche alla luce della esperienza acquisita con il “Ratto d’Europa”, lasciano intuire che la mostra sarà un nuovo importante “asset” turistico per la città saticulana.



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