Parte alla grande il Festival Bct con la presenza di Luciano Ligabue. Bagno di folla a Piazza Roma

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Apre alla grande il Festival Bct con la presenza di Luciano Ligabue. Grande bagno di folla a Piazza Roma, dove Liga ha parlato del suo ultimo film Made in Italy, premiato con il Nastro d’Argento, il quarto che il cantante di Correggio ha ricevuto (tre con il film Radiofreccia).

“Ho provato ad esprimermi su altre cose che non fossero le canzoni. Fare film è una disciplina diversa, ed è per questo motivo che quando arriva un riconoscimento lo apprezzo sempre di più, perché si è andati oltre il pregiudizio sul fatto un cantante possa mettersi a fare il regista”. Così esordisce Liga ai microfoni del giornalista di Sky, Alessio Viola.

Parlando dell’ultimo film Made in Italy, Ligabue ha affermato che: “Qualche anno fa mi è venuta fuori una canzone in cui affrontavo il tema del lavoro, cercando di capire cosa potesse significare perderlo, con poche prospettive di trovarne un altro. Da lì è nata la voglia di usare me parlando di un altro. A questo 'io', ho dato un nome, un cognome e degli amici. Piano piano è venuta fuori questa sceneggiatura grazie al produttore Procacci. Il personaggio del film è Riko, interpretato da Stefano Accorsi. Riko è legatissimo alle sue radici, ma ad un certo punto vive la sua crisi di mezza età e non sopporta più nulla, nè il lavoro, né la famiglia, ed è costretto ad allontanarsi da questo paese per guadagnarsi il suo pane fuori dall’Italia, ma questo gli permetterà di tornare a casa e non vendere la sua abitazione".

“Fare il regista è molto faticoso - osserva Ligabue - perché comporta di essere in un posto che viene stabilito con qualche settimana di anticipo, con tante persone attorno. Da un punto di vista mentale è come un’architettura, molto diverso rispetto a quando sei sul palco. Dopo aver girato un film ti senti dire se è piaciuto, mentre quando sei sul palco senti il pubblico che ti canta in faccia le tue canzoni ed è tutta un’altra emozione”.

“Ho fatto tre film e il lavoro con gli attori è sempre una sorpresa. Bisogna aggiornarsi, mettersi a studiare, non è che il regista si fa così. E’ stato bello lavorare con gli attori, soprattutto con Stefano Accorsi. Nel primo film lui era giovanissimo e aveva anche un po’ soggezione di me, poi ci siamo conosciuti meglio, Stefano negli anni è cresciuto. Adesso fa tutto con molta leggerezza, divertimento. Credo che questa professione la viva bene”.

Ligabue, poi,  traccia un parallelo tra la ‘legge del furiere’ e ciò che accade nella nostra società: “Il furiere, nell’esercito, è colui che decide chi deve montare di guardia. Ciò significa che esistono due categorie di persone: quelle brave, che montavano senza lamentarsi, e quelle che andavano da lui (il furiere) e lo sfinivano. Alla fine, il furiere faceva montare chi faceva sempre il proprio lavoro, in pratica le brave persone. Questo è quello che accade nella vita di tutti i giorni”.

Claudio Donato



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