Benevento. In ginocchio il settore estrattivo, protesta congiunta imprese sindacati VIDEO

All'interno di un documento le richieste indirizzate al governatore  De Luca ed una serie di azioni che saranno messe in campo come l'attivazione di un presidio permanente dinanzi il Palazzo del Governo.

Manifestazione di protesta questa mattina nei pressi della Prefettura di Benevento a promuoverla: Confindustria, ANCE Benevento, FILCA CISL e FILLEA CGIL. Obiettivo, accendere i riflettori sulla crisi che sta assalendo il comparto estrattivo della provincia di Benevento.  Le parti hanno anche firmato un documento congiunto denunciando la gravissima crisi del settore sottolineando che "dall'approvazione del PRAE nel 2006 nessuna cava è stata autorizzata in Provincia di Benevento".

"Le imprese del settore - si legge nel documento - sulla base dì una programmazione del territorio approvata con le NDA del PRAE del 2006, e nel rispetto di tutte le procedure, hanno investito di tasca loro svariati milioni di euro per arrivare alle metrature minime previste per l'attivazione dei comparti  il tutto per pianificare il futuro delle Ioro attività imprenditoriali e garantire benessere e lavoro ai loro dipendenti. Le procedure avviate per tempo, a distanza di oltre undici anni non sono ancora concluse. Le imprese sono state costrette a ricorrere a procedure di ammortizzatori sociali perché non hanno dove poter lavorare. Questa situazione sta fortemente e quasi definitivamente pregiudicando circa 1000 lavoratori tra diretti e indotto (solo nella provincia) con le loro farnigiie, che rischiano la perdita del posto di lavoro, essendo ormai in scadenza tutti gli ammortizzatori sociali. Le svariate riunioni svoltesi in questi anni nelle varie sedi istitutuzionali, dalla Prefettura al Genio Civile, non hanno ad oggi prodotto alcun risultato".

Confindustria e sindacato hanno poi fatto sapere che "il tempo è ormai scaduto" e nel prosiego del documento hanno scritto "Il settore estrattivo potrebbe rappresentare un volano per l'intera economia regioanle. Alcuni numeri danno l'esatta proporzione dell'incideza del settore sull'economia regionale:  II fabbisogno di calcare previsto dal PRAE è di 14 milioni di tonnellate annui. La Campania estrae calcare per circa 3,6 milioni di tonnellate all'anno (dati 2014). All'appello mancano 11 milioni di tonnellate di materiale per la realizzazione di opere pubbliche. Il comparto estrattivo vale per la Regione Campania 4 miliardi: solo 1 miliardo resta sul territorio, 3 miliardi alimentano l'economia di altre Regioni", in particolare la Puglia, sottolinea Mario Ferraro, presidente di ANCE Benevento.

"La burocrazia - ha commentato Ferraro - è la causa principale dello stallo del comparto e penalizza le imprese serie che vogliono operare nel rispetto della programmazione regionale. Sono oltre 12 gli enti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni, ma occorre che tutti si sentano responsabili dei mancati risultati. Esiste un progetto di pulizia degli alvei fluviali fermo dal 2013. Le imprese si propongono di pulire i fiumi senza alcun onere per l’amministrazione al solo fine di utilizzare il materiale di risulta così recuperato. Ma anche su questa iniziativa ad oggi non abbiamo ancora risposte. il prefetto, per impegni istituzionali ha rimandato l’appuntamento al 27 novembre alle ore 17.00. Lunedì proseguirà il presidio dinanzi il Palazzo del Governo".

Le conseguenze per Confindustria, Ance e sindacati sono chiare: "acquisto del calcare da regioni limitrofe, con conseguente perdita del Pil campano; aumento costi a causa del trasporto; aumento pericolosità circolazione stradale e livello di inquinamento atmosferico". Da qui la richiesta al governatore De Luca di: "sollecitare gli uffici regionali competenti, affinché si possano sbloccare e attivare i comparti e le cave attivabili, nel rispetto delle procedure amministrative e nei tempi previsti dalla legge. Agli uffici competenti di non utilizzare la difficoltà interpretativa della norma come alibi per non decidere. Agli uffici competenti che si assumano la responsabilità delle scelte".

Pertanto Ie associazioni sindacali e datoriali fanno sapere che "avvierano nei prossimi giorni una serie di azioni dimostrative a sostegno della vertenza, a partire da un presidio permanente dinanzi la Prefettura di Benevento (organo istituzionale con funzioni di indirizzo, mediazione sociale e di intervento anche rispetto agli enti regionali) anche per sensibilizzare le istituzioni ad avviare ad horas tutte le misure necessarie per e superare lo stallo del settore". 


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