Il Giro d'Italia si vince in cucina
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6000 calorie al giorno tra pasti, panini e barrette energetiche. Ecco come i professionisti sopportano più di 3000 km in tre settimane.
Pasta, pizza e mandolino. L'Italia in tre parole, almeno nel resto del mondo. E se due di queste riguardano il cibo è facile capire quanto piace agli abitanti del bel Paese mangiar bene. Ecco perché capita di sentirsi dire dai ciclisti italiani (e non solo) che una delle fatiche più grandi del Giro d'Italia è l'alimentazione. Ma come, con 6000 calorie al giorno si può soffrire la fame?
La dieta del ciclista è molto più ricca di colleghi di altri sport. Per poter affrontare gli sforzi di una corsa impegnativa come quella per la maglia rosa è necessario avere il carburante pieno a inizio corsa e fare qualche rabbocco strada facendo. Tanti corridori possono confermarlo: il Giro si vince quasi sempre in salita e si perde spesso in cucina. Per un'alimentazione sbagliata o un panino mangiato troppo tardi, quel calo di zuccheri a inizio salita che può vanificare un anno di sacrifici.
Assumere 6000 calorie in un giorno significa fare colazione, pranzo e cena da McDonald's con 4 Big Mac a pasto. O mangiare 5 polli interi in un giorno, per intenderci anche con chi non sopporta il marchio del buon vecchio Ronald. Il problema è che la dieta è spesso ripetitiva, e tanti cibi gustosi sono fuori discussione. Gli occhi sognanti di Elia Viviani davanti a una semplice brioche con la crema in un pre-tappa del Giro 2014 erano tutto un programma. Quel cornetto era un sogno, forse più di tagliare il traguardo a braccia alzate.
Sveglia, poco tempo per il risveglio muscolare e subito colazione. Parte così la giornata del campione e del gregario, della maglia rosa e dell'ultimo in classifica. Una banana, pasta, muesli, un po' di frutta, poi pronti per il massaggio. A volte si prepara il trasferimento della tappa, altre volte ci si svaga un po'. Poi pranzo, spesso a metà mattina, di solito con 3 panini con il pollo, una barretta energetica e un dolce. Non male, è vero, ma è praticamente sempre questo il menù. Unica variazione introdotta ogni tanto le patate, una conquista neanche troppo apprezzata a volte.
Per i cuochi sbizzarrirsi è un obbligo, ma il sapore non sempre si nasconde. Poi in corsa di solito 4 barrette energetiche, 4 bustine di gel, bevande energetiche e dolci. Magari si completa il pasto precedente con uno dei due panini, se la tappa è particolarmente impegnativa ed è iniziata presto. Terminate le fatiche, spesso stremati per una giornata ricca di insidie altimetriche e meteorologiche, si corre in albergo. Massaggi e poi... Ancora la solita cena: pasta con le verdure e (indovinate un po') pollo, a volte con l'aggiunta di salsa. Magari uno yogurt e un frutto, se proprio si vuole esagerare. Ma non di più.
Anche alimentarsi troppo può essere un guaio, quasi come alimentarsi male. Per questo Elia Viviani sogna le brioche con la crema e tanti prima o poi cedono. 6000 calorie al giorno sono l'equivalente di quanto assume un giocatore di football americano: fisicamente un bestione, ma in campo resta per un'ora effettiva. Chi pedala lo fa per sei ore. Ogni giorno, per tre settimane. Ininterrotamente, con qualsiasi condizione climatica. A volte non sono le gambe a far perdere il Giro, ma lo stomaco. La stanchezza e la fame che hanno la meglio su tutto, e portano a mangiare quel panino in più. Un fuori giri di troppo ed è tutto finito. Tanti sacrifici, tanta fatica, e se ne riparla l'anno prossimo. Ancora pollo, ancora verdure, ancora salite. Dura la vita del ciclista. Sulla strada e in cucina.