Fondazione Gerardino Romano. Lucianna Argentino ospite dei Mercoledi' culturali

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Lucianna Argentino Lucianna Argentino

Conversazione con Lucianna Argentino per la presentazione del suo ultimo lavoro “L’ospite indocile” presso la sede della Fondazione Gerardino Romano a Telese Terme.

Mercoledì 23 marzo, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano ospìterà Lucianna Argentino. All’incontro, coordinato da Felice Casucci, si presenta il libro L’ospite indocile, Passigli Editori, 2012. Il volume, dedicato al padre, replica con tono variegato le visioni dell’assenza, i temi del dolore e del silenzio, quel che resta di noi dopo l’amore sepolto.

In un tempo slegato “dall’abituale rito”, consegnato “a una nascita fragile / senza doglie”, tra un “addio nelle asole” e un rientrare dimesso delle nubi “nel chiostro serale”. Perché, come dice l’Autrice, ogni attimo pronuncia, “all’ombra della parola”, una quota d’eternità di cui dà testimonianza. Il dolore infittisce, come un’erba rigogliosa, una mossa apotropaica che s’allontana dalla carne, per santificare “l’innesto tra il bene e il male”. Nel “nome del padre”, la raccolta poetica scorre con “la certa fatica / di raccogliere, adunare / e lavorare un canto”. Dio, nella sua “forma terrena”, promette un riscatto ad ogni essere umano che tessa la sua tela inconsapevole (“Felice di nulla edificare”): il suono della preghiera, come una poesia, attribuisce ad un’azione “senza domini” la forza di liberarlo (“Stasera è Dio a pregarmi”). Il grande senso di un’opera così matura e compiuta sta nell’ascolto, ossia “ascoltare ciò che sta nascosto”, che finisce in una forma ostinata, assoluta di “obbedienza”. Non si può tentennare, “scrivere è togliere spazio al male”, custodire le “dolorose ubiquità / della scrittura”, la sofferta scrittura “concupiscente e casta”. Bisogna fare, dopo l’incitamento, il proprio “dovere”, con un “sì detto d’incanto”. La vita ha voci contrarie, che pure hanno il loro “paradiso”. Ancora a proposito del padre: “la memoria / non è questione di sinapsi e neuroni / piuttosto del moto armonico semplice dell’amore / che tiene alto il coefficiente di correlazione / tra i vivi e i morti”. Il lascito del poeta sta in questo moto perpetuo. “Vita sottratta alla morte”.

Lucianna Argentino, è nata a Roma. Dai primi anni Novanta il suo amore per la poesia l'ha portata a occuparsene attivamente come organizzatrice di rassegne, letture pubbliche, presentazioni di libri e con collaborazioni a diverse riviste del settore. Sue poesie sono presenti in diverse antologie e blog. Con "Viadellebelledonne" collabora anche in prima persona come redattrice. Ha pubblicato libri di poesia: Gli argini del tempo, 1991; Biografia a margine, 1994; Mutamento, 1999; Verso Penuel, 2003; Diario inverso, 2006; Favole, 2009. Il suo lavoro La vita in dissolvenza (quattro poemetti-monologhi) è stato musicato dal chitarrista Stefano Oliva e dal marzo 2011 presentato in vari teatri e associazioni culturali.



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