Unifortunato, il professore Tognon presenta il libro ‘Lezioni degasperiane 2004-2018’

19:5:3 5552 stampa questo articolo

“Alcide De Gasperi e l’Italia europea – Passato e presente a confronto”: è questo il tema dell’evento che si è tenuto all’Università Giustino Fortunato dove, per la prima volta, è stato ospite l’illustre professore Giuseppe Tognon.

Ordinario di storia dell’educazione presso la libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa) di Roma e Presidente della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, in occasione della presentazione del suo libro ‘Lezioni degasperiane 2004-2018’; il professore ha affermato che: “L’immagine di De Gasperi sta crescendo. Morto nel 1954, per circa 30 anni era come se gli italiani e anche il suo partito si fossero dimenticati di lui. Il mondo si è complicato -sostiene il professore - stiamo ritornando alle stesse complicazioni geopolitiche della fine della seconda guerra mondiale. De Gasperi sta tornando come un esempio straordinario di scelte strategiche”.

Nonostante provenisse da una diversa estrazione, Aldo Moro aveva capito le importanti intuizioni di De Gasperi. “Gli ultimi anni, prima che fosse assassinato, Moro aveva cercato di riprendere alcune intuizioni di De Gasperi. Intuizioni che, ancora oggi, consentiranno all’Italia, con tutti i problemi che ha, di giocare una gande partita in Europa; perché il mondo sta tornando ad essere complicato come il 1945. Soltanto, che allora, gli americani e i russi avevano vinto la seconda guerra mondiale; adesso ci sono i cinesi, gli indiani, la globalizzazione ed è molto più complicato. Ritornare ai piccoli stati ed essere primi da soli non ha senso. Meglio essere forti insieme agli altri”.

Un passaggio molto importante il professore lo fa sulle prossime elezioni del 26 maggio: “Per la prima volta - aggiunge - queste sono elezioni vere, perché non si tratta più di un sondaggio per l’Europa. Il destino del governo italiano, di Macron in Francia, dei tedeschi, è legato a quale sarà il futuro in Europa. Iniziano perfino i dirigenti a rendersene conto. Il problema è che molti governi in Europa si sono costruiti sull’antipolitica. Penso che gli italiani, che hanno una prudenza innata, non vogliano rischiare di essere primi con il debito pubblico che abbiamo. Meglio patire un po’ ma sapere che ci si può sedere al tavolo con altri. Vorrei ricordare a tutti che avere il passaporto europeo ha un significato enorme.

Essere cittadini di 28 stati in Europa vuol dire che nessuno mai potrà cacciare un italiano, uno spagnolo o un francese da nessuno dei 28 stati . Vuol dire - conclude il professore - che dovunque ognuno abbia un incidente o un problema di lavoro, potrà essere tutelato a Varsavia come a Parigi. Quello che conta è l’Europa dei diritti, non quella della retorica politica".

De Gasperi, uno dei grandi protagonisti dell'Italia repubblicana, aveva capito che  l'’Europa è dei cittadini: " Proprio così" - conclude il professor Tognon.

All'evento, moderato dal giornalista Alfredo Salzano, sono intervenuti l’Assessore  Rossella Del Prete, il prof. Francesco Bonini, Magnifico Rettore della Libera università Maria Santissima Assunta di Roma e il prof. Angelo Scala, Magnifico Rettore dell’Unifortunato.

C.D.



Articolo di Università, Ricerca / Commenti