Si è dimisso il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: scossone per il Governo Meloni

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Gennaro SangiulianoGennaro Sangiuliano

Il Ministro della Cultura Sangiuliano si dimette tra polemiche e accuse, citando attacchi mediatici e la necessità di difendere la sua onorabilità.

Il mondo politico italiano è stato scosso dalla notizia delle dimissioni irrevocabili del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, rassegnate il 6 settembre 2024. Il ministro ha annunciato la sua decisione attraverso una lettera inviata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, spiegando le ragioni di una scelta maturata in un contesto di crescente tensione mediatica e attacchi personali. Le dimissioni di Sangiuliano, giunte in un momento delicato per il governo, rappresentano una svolta significativa nella dinamica interna dell'esecutivo Meloni, che aveva difeso il ministro dalle prime accuse.

La lettera di dimissioni: tra attacchi e difesa dell'onorabilità

La lettera indirizzata alla presidente Meloni è densa di riflessioni personali e accuse verso quello che Sangiuliano definisce un "sistema politico-mediatico" responsabile di attacchi che hanno colpito non solo la sua figura politica, ma anche la sua persona. Nella missiva, il ministro esprime il suo profondo dispiacere per aver dovuto prendere questa decisione, ringraziando comunque Meloni per il sostegno ricevuto, sottolineando come lei abbia già respinto una precedente richiesta di dimissioni. Nonostante l’appoggio politico e umano, Sangiuliano ritiene necessario lasciare l'incarico per non coinvolgere il governo nelle sue vicende personali e per poter difendere la propria integrità in maniera indipendente.

In particolare, il ministro ha dichiarato di voler adire le vie legali contro chi ha diffuso notizie false sul suo operato e sul suo utilizzo dei fondi pubblici. Sangiuliano ha annunciato un imminente esposto alla Procura della Repubblica per difendere il suo onore e dimostrare la correttezza delle sue azioni.

Le accuse e la difesa di Sangiuliano

Le dimissioni del ministro arrivano in un contesto di polemiche legate all’utilizzo improprio di fondi pubblici. Le voci riguardano presunti viaggi e spostamenti che avrebbero beneficiato la signora Maria Rosaria Boccia, a spese del Ministero della Cultura. Tuttavia, Sangiuliano ha fermamente negato ogni accusa, dichiarando pubblicamente di essere “lieto di apprendere” che la Corte dei Conti stia valutando l’apertura di un fascicolo sulla vicenda. Nella sua dichiarazione ufficiale, il ministro si è detto fiducioso che l’indagine consentirà di chiarire tutto e dimostrare che non vi è stato alcun utilizzo improprio di denaro pubblico.

Oltre a difendere il suo operato, il ministro ha elencato una serie di risultati ottenuti durante il suo mandato, tra cui l'incremento del 22% dei visitatori nei musei italiani e un aumento degli incassi del 33%. Ha inoltre citato la riapertura di Palazzo Citterio a Milano e i progressi su importanti progetti come l'ex Albergo dei Poveri a Napoli e l’ampliamento degli Uffizi. Sangiuliano ha anche rivendicato l’organizzazione di grandi mostre su figure storiche spesso ignorate per ragioni ideologiche, puntando il dito contro una certa sinistra culturale.

Il ruolo del Governo Meloni

Le dimissioni di Sangiuliano rappresentano un momento critico per il governo Meloni, che si trova ad affrontare una nuova sfida interna. Giorgia Meloni, che aveva già respinto una precedente richiesta di dimissioni da parte del ministro, si trova ora a dover gestire una crisi che coinvolge uno dei pilastri del suo esecutivo. Il governo, infatti, ha puntato molto sul rilancio della cultura italiana, sia in termini di fruibilità dei beni culturali che di riforme amministrative nel settore. La perdita di un ministro chiave come Sangiuliano potrebbe rallentare i piani dell’esecutivo, costringendo Meloni a una riorganizzazione interna in un momento già complesso sul fronte politico.

Le dimissioni del ministro della Cultura arrivano in un contesto di più ampie tensioni politiche, con una maggioranza che sta fronteggiando diverse sfide, tra cui il crescente malcontento sociale e le difficoltà economiche. Meloni ha sinora dimostrato di saper mantenere compatta la sua coalizione, ma la vicenda Sangiuliano potrebbe innescare nuove frizioni all’interno della compagine governativa.

Alessandro Giuli nuovo ministro della Cultura

Giorgia Meloni ha reagito rapidamente alle dimissioni di Gennaro Sangiuliano, nominando Alessandro Giuli come nuovo Ministro della Cultura. La scelta di Giuli, giornalista di lunga esperienza e direttore del Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Maxxi), segna un cambiamento significativo all'interno del dicastero, che si trova a dover gestire le conseguenze delle recenti polemiche.



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