Fare CSR apre le porte al credito, presentato all'Unisannio il VIII Rapporto su impegno sociale delle aziende

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L’Italia è da record: nel 2017 l’85% delle imprese attive in CSR ha registrato un miglioramento della propria immagine e affidabilità nei confronti degli investitori. L’indagine dell’Osservatorio Socialis su un campione di 400 aziende italiane

L'aumento dell'affidabilità dell'impresa passa attraverso l'adozione di politiche di CSR. Secondo i dati dell’Osservatorio Socialis, presentati all’Università degli Studi del Sannio nel corso dell'incontro “Presentazione VIII Rapporto sulla Responsabilità Sociale delle Imprese in Italia”, organizzato dal Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi (DEMM), nel 2017 l’85% delle aziende italiane che ha implementato attività di CSR e sostenibilità ha dichiarato che ciò ha reso la propria azienda più attrattiva e affidabile in termini di accesso al credito e come possibile oggetto di investimenti.

L'edizione 2018 del Rapporto di Osservatorio Socialis registra il progredire della cultura e della pratica della Responsabilità sociale d'impresa tra le aziende italiane di medie e grandi dimensioni (80-100 dipendenti): sono ben 340 su 400 quelle che dichiarano di impegnarsi in CSR (pari all'85% del campione), con un investimento totale di 1 miliardo e 420 milioni di euro  cioè il 25% rispetto al dato del 2015 (1,122 mld)  e di queste l’83% ne ha valutato costi e benefici, il 15% in più rispetto alla rilevazione precedente.

“La CSR da strumento accessorio e poco considerato è diventata un valore essenziale e necessario per le imprese – ha spiegato Roberto Orsi, Direttore dell'Osservatorio Socialis – Un cambio di passo significativo, che premierà sul mercato chi sarà in grado di seguire un percorso definito per integrare i comportamenti socialmente responsabili con l’organizzazione aziendale e la filiera produttiva”.

Il primo vantaggio riconosciuto alla CSR è proprio sul fronte del mercato: oltre il 50% delle imprese che ha investito in CSR ha rilevato un miglioramento del posizionamento, della reputazione ed anche un aumento della notorietà; in quasi 4 casi su 10 si è riscontrato un aumento della fidelizzazione dei clienti. 

Tra i terreni di maggiore investimento, dichiarati dalle aziende impegnate in CSR, rientrano il coinvolgimento dei dipendenti, l'attenzione all’ambiente, la lotta agli sprechi, l'ottimizzazione dei consumi energetici e il ciclo dei rifiuti.

Il 49% delle imprese riconosce l’efficacia della CSR nell’agevolare i rapporti con le comunità locali e, in seconda battuta, con le pubbliche amministrazioni. Aumentano, pure solo in linea tendenziale, anche le ricadute positive sul clima interno all’azienda: il 44% registra un miglioramento del clima ed un maggior coinvolgimento del personale.

Nel corso dell'evento sono state illustrate le 6 macroaree dell'Italian CSR Index©, la certificazione di responsabilità sociale rilasciata dall'Osservatorio Socialis e che definisce i livelli di qualità, di condivisione e di comunicazione della CSR raggiunti da aziende, università, non profit e istituzioni.

L’Osservatorio Socialis è un cantiere di promozione culturale della CSR e testata giornalistica. Dal 2001 produce il Rapporto nazionale sulla CSR in Italia e dal 2003 organizza il Premio per le migliori tesi di laurea su CSR e sviluppo sostenibile



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