Europee. Garantire un futuro alle aree interne: appello di Confindustria Benevento ed Uncem

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Filippo Liverini, presidente Confindustria BeneventoFilippo Liverini, presidente Confindustria Benevento

Europee. Confindustria preme perchè sia data piena attuazione alla Risoluzione del Parlamento europeo per la realizzazione di un'Agenda europea per le zone montane, rurali e periferiche, per rilanciare con una visione strategica questi territori.

Confindustria Benevento, nell’ambito del suo ruolo di associazione aderente a Confindustria per la montagna, unitamente a Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – sottopone questo appello ai candidati italiani a Deputato europeo, in vista delle elezioni del 26 maggio 2019. 

L’attuazione della Risoluzione e l’avvio di un’Agenda per la montagna sarà fondamentale nel lavoro che Parlamento, Commissione e Consiglio dovranno svolgere nei primi mesi dopo l’insediamento. L’urgenza dell’Agenda europea per la Montagna è stata ribadita negli ultimi mesi da centinaia di Sindaci italiani. Oggi, alla vigilia della consultazione elettorale, Confindustria Benevento e Uncem chiedono a tutti i candidati di essere chiari nelle loro proposte, avendo particolare, concreta attenzione per le aree montane, rurali e interne del Paese. Come in altri Paesi europei, è da questi territori che può nascere una nuova spinta alla coesione europea e un’efficace risposta alla geografia del disagio. È dalle comunità dei borghi e dei villaggi, forti della presenza di imprese manifatturiere, dei servizi e del turismo, nonché di Enti capaci di guardare al futuro, che l’Europa può rinnovarsi.

Negli ultimi cinque anni un piccolo numero di Parlamentari europei ha chiesto di porre il tema della montagna al centro delle politiche del Parlamento europeo. Grazie a loro, a settembre 2018 il Parlamento ha varato una specifica risoluzione che ora deve essere alla base dell’Agenda, con opportuni finanziamenti e strategie nella programmazione comunitaria 2021-2027. Le aree rurali, montane e periferiche sono un territorio vasto – l'80% del territorio europeo - sul quale vivono ben 113 milioni di persone.

I territori montani e rurali europei dovranno perciò essere centrali nella futura politica di coesione e motore di quel processo di sviluppo che deve essere alla base del rilancio dell'economia europea. Un rilancio che dovrà tenere conto delle criticità che le caratterizzano, come la mancanza di servizi, infrastrutture materiali e immateriali e, più in generale, un’attenzione troppo spesso occasionale e viziata da inaccettabili stereotipi. Ma anche delle potenzialità, prima di tutto in termini di capacità di fare imprese, che impongono di elaborare politiche specifiche che consentano una crescita non solo economica, ma anche sociale. Bisogna rendere queste zone moderne, innovative e attraenti per cittadini, turisti e imprese, soprattutto manifatturiere e con una forte propensione all’innovazione.

Vivere in montagna non può essere un atto di fede o un sacrificio. A chi abita o vuole abitare questi territori dobbiamo garantire accesso ai trasporti, sanità e scuole, nonché opportunità di crescita personale e occupazionale. A chi vuole fare impresa, deve essere garantito un sistema fiscale e burocratico semplificato. È in questa direzione che è necessario investire risorse, che possono venire, ad esempio, dai fondi strutturali e dalla politica di coesione, che prevedono, nelle proposte della Commissione europea, uno specifico Obiettivo strategico dedicato agli interventi di natura territoriale. In passato Parlamento e Commissione hanno messo in campo azioni di rilancio importanti per territori urbani come le periferie: oggi è arrivato il momento di fare altrettanto per le zone montane, rurali e periferiche.

Fare questo significherebbe dare seguito anche alla richiesta dei quaranta rappresentanti dei paesi europei che hanno sottoscritto la dichiarazione di Venhorst elaborata dal Parlamento rurale europeo nel 2017, nella quale si promuoveva la cooperazione tra territori in settori quali connettività, infrastrutture, servizi, rafforzamento delle economie locali, contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.

Per la elaborazione di un’Agenda per la Montagna, occorrerà fare tesoro delle importanti esperienze – avviate nell’ultimo quinquennio su spinta delle istituzioni europee - degli Smart Villages e la Strategia macroregionale alpina, Eusalp. Politiche che devono essere integrate tra loro per creare crescita, benessere sociale, diversificazione dell'economia. Ringraziamo chi finora ci ha lavorato e chiediamo a tutti i Parlamentari italiani di continuare a lavorare, a utilizzare anche la campagna elettorale per individuare elementi di discussione, dialogo, analisi con le comunità, le imprese, gli Enti locali.

Il Parlamento europeo ha lavorato molto sulla Risoluzione ed ha effettivamente compiuto un primo passo verso questa Agenda che darà un quadro politico e gli orientamenti operativi di una politica europea specifica per lo sviluppo di questi territori, rispondendo alle loro diversità.

Il negoziato sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale e il trilogo tra Consiglio, Parlamento e Commissione dovranno ora essere la cornice in cui questo quadro politico e questi orientamenti operativi trovano la loro collocazione, anche prevedendo a tal fine risorse adeguate.

Uncem e Confindustria Benevento , nell’impegno congiunto verso lo sviluppo sostenibile e inclusivo di queste aree, vogliono ulteriormente ribadire i punti fermi già approvati dal Parlamento europeo nella Risoluzione e le istanze poste ai candidati Eurodeputati e a quanti verranno eletti avendo dunque incarichi istituzionali e politici nel prossimo quinquennio.

Confindustria Benevento e Uncem:

1. Sottolineano l'importanza delle zone rurali, montane e periferiche per realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato in Europa e pongono l'accento sulla necessità di rafforzarle affrontando le loro esigenze specifiche e valorizzando i loro punti di forza attraverso le politiche dell'UE;

2. Ritengono sia fondamentale promuovere lo sviluppo locale per stabilizzare e compensare le tendenze negative sui mercati locali, le dinamiche demografiche e favorire un utilizzo sostenibile delle risorse naturali;

3. Invitano a coordinare le politiche dell'UE per garantire lo sviluppo dei territori montani e rurali;

4. Sottolineano la necessità di investimenti volti a integrare le zone rurali, montane e periferiche in tutte le politiche al fine di realizzare le priorità dell'Unione, tra cui la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la sicurezza alimentare, l'inclusione sociale, la parità di genere, la lotta ai cambiamenti climatici, la creazione di posti lavoro, la digitalizzazione e l'efficienza del mercato interno;

5. Chiedono che l'Agenda dell'UE per le zone rurali, montane e periferiche favorisca lo sviluppo socioeconomico, la crescita e la diversificazione dell'economia, il benessere sociale, la protezione della natura, nonché la cooperazione e l'interconnessione con le zone urbane al fine di promuovere la coesione e prevenire il rischio di frammentazione territoriale;

6 Sollecitano l'istituzione di un Patto per i piccoli comuni intelligenti nell'ottica di garantire un approccio più efficace, integrato e coordinato alle politiche dell'UE aventi un impatto sulle zone rurali, con la partecipazione di tutti i livelli di governo, conformemente al principio di sussidiarietà e in linea con l'Agenda urbana per l'Europa stabilita nel patto di Amsterdam;

7. Chiedono altresì che l'Agenda dell'UE per le zone rurali, montane e periferiche includa un quadro strategico per lo sviluppo di tali zone, in coordinamento con le strategie a favore delle regioni in ritardo di sviluppo e periferiche, al fine di favorire il raggiungimento di obiettivi condivisi in materia di verifica rurale, piccoli comuni intelligenti, accesso ai servizi pubblici, digitalizzazione, formazione e innovazione, dotazione infrastrutturale; invitano inoltre a rafforzare la cooperazione e i partenariati intelligenti tra i poli rurali e urbani onde;

8. Sottolineano la necessità di sostenere l'ulteriore sviluppo dell’industria manifatturiera, del turismo e dell'agroturismo montano, preservando nel contempo le specificità di tali aree, e favorendo l’inclusione del valore della montagna, della tradizione e del saper fare nelle diverse produzioni

9. Invitano la Commissione e gli Stati membri a tenere conto, nella predisposizione dei futuri programmi 2021-27, delle specificità di queste zone, anche prevedendo finanziamenti adeguati,

Uncem e Confindustria Benevento, in vista dei negoziati sul futuro bilancio e sui futuri programmi 2021-2027, chiedono pertanto ai candidati la massima attenzione al ruolo che i territori e la loro coesione dovranno avere nel percorso di intesa. Confidano nei candidati e negli eletti nella loro capacità di mantenere un dialogo forte, concreto e chiaro su temi complessi ma decisivi per il futuro del nostro Paese, dell’unitarietà e della riduzione delle sperequazioni, per il futuro della stessa Unione europea.



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