Campania. Segnali di ripresa nell'economia, cresce anche il credito
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Nel 2016 il quadro macroeconomico della Regione avviato gradualmente verso una fase di rilancio: oltre 69 miliardi di euro a famiglie e imprese. E' questa la fotografia fatta dall'ABI per la Campania.
Gli studi dell'Associazione Bancaria Italiana certificano quindi segnali di ripresa dell’economia campana nel corso del 2016, a conferma del ciclo avviatosi già nell’anno precedente. Il prodotto regionale è stato sostenuto da una contenuta espansione dei consumi e degli investimenti. Più in particolare, i settori produttivi che hanno mostrato maggiore vitalità sono stati quelli ad alta tecnologia e l’agro-alimentare. Tra gli altri comparti dei servizi si conferma l’andamento positivo del turismo e dei trasporti, aerei e marittimi.
Concentrando pertanto l’attenzione sull’evoluzione del credito emerge che a fine agosto 2016 i finanziamenti bancari destinati principalmente alle famiglie e alle imprese della regione hanno superato i 69 miliardi di euro, in crescita dell’1,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Molto positivo l’andamento dei depositi, segno di una costante fiducia dei risparmiatori: complessivamente oltre 86 miliardi di euro pari ad un incremento del 2,4%.
I dati delineano un quadro nitido in vista dell’incontro di sabato 19 novembre a Napoli, ulteriore tappa degli Incontri sul Territorio dell’Abi. L’iniziativa è stata avviata per raggiungere i territori, attraverso un modello di partecipazione diretta, e “spiegare” da vicino cosa fanno ogni giorno le Banche per il Paese.
Fattore determinante, nella prolungata fase di crisi - secondo l'associazione dei banchieri - è stato il consolidamento del rapporto tra banche e imprese che ha prodotto risultati importanti: le iniziative di sospensione del pagamento delle rate dei mutui hanno rappresentato la prova più tangibile di quanto le banche siano vicine alle imprese. Ad oggi, considerando tutte le misure messe in campo dal 2009, sono state 13.075 le Pmi campane che hanno potuto contare sulla “moratoria” delle rate: la quota sospesa (liquidità liberata) è stata pari a 1,1 miliardi di euro.
Ma quanto incide la struttura del settore bancario regionale sul territorio? Secondo i dati più recenti, il settore vede attive sul territorio 78 banche per un totale di 1.438 sportelli. Gli Atm (sportelli bancomat) sparsi sul territorio sono 2.392 unità; i Pos (apparecchiature necessarie per pagare con il Bancomat direttamente nei negozi) 123.767. Una presenza capillare che incide fortemente quindi sia sugli strumenti di pagamento, a servizio di consumatori ed esercenti, sia sul credito. Fattori determinanti per il sostegno all'economia.