Benevento. Cardiologo e viceprocuratore e accusati di violenza sessuale: arresti domiciliari
12:49:7 11006I due, accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata, hanno eseguito gli abusi durante finte visite mediche cardiologiche.
Questa mattina sono stati posti agli arresti domiciliari un viceprocuratore onorario, all'epoca dei fatti in servizio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, e un medico cardiologo di un ospedale di Benevento. Entrambi sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla circostanza di essere stata realizzata da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.
Le misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria - Gico di Lecce, in seguito a un'articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento. I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale del Riesame di Napoli, su appello proposto dalla Procura della Repubblica di Benevento, confermato anche dalla Corte di Cassazione.
Indagini e arresti
Le indagini sono iniziate dalla trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza. Durante un'attività investigativa è emerso che il viceprocuratore onorario si recava spesso in un ospedale beneventano, fingendosi un professionista sanitario. Con la complicità del cardiologo, effettuava sistematici atti di violenza sessuale su donne ignare, spacciando tali atti per visite mediche.
Le prove raccolte, tra cui intercettazioni e riprese video effettuate dagli stessi indagati, hanno permesso di richiedere misure cautelari già a giugno 2023. Tuttavia, la richiesta iniziale era stata rigettata dal Gip presso il Tribunale di Benevento. L'appello del pubblico ministero ha portato il Tribunale del Riesame di Napoli a disporre gli arresti domiciliari per le accuse di violenza sessuale di gruppo aggravata.
La decisione del Tribunale del Riesame è stata impugnata da entrambe le parti in Cassazione. La Suprema Corte di Cassazione, lo scorso 13 giugno, ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa e ha accolto quello della Procura di Benevento per i restanti capi. Questo ha reso esecutivo il provvedimento di arresti domiciliari.
Perquisizioni e sequestri
In seguito al rigetto della richiesta cautelare iniziale, il pubblico ministero ha disposto perquisizioni locali e domiciliari. Sono stati sequestrati computer, tablet, smartphone e dispositivi di registrazione audio-video, utilizzati dagli indagati e da altre persone coinvolte. Numerosi testimoni e vittime sono stati ascoltati, acquisendo ulteriori prove e denunce.
Quella eseguita oggi è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari. I destinatari sono considerati presunti innocenti fino a sentenza definitiva.