Dazi, crollano ancora le Borse europee: profondo rosso a Piazza Affari

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Dazi, crollano ancora le Borse europee: profondo rosso a Piazza AffariDazi, crollano ancora le Borse europee: profondo rosso a Piazza Affari

(Adnkronos) - I dazi voluti da Donald Trump fanno sprofondare ancora le borse europee, aggravando la crisi globale innescata dalla guerra commerciale degli Usa. A Francoforte il Dax cede l'8,30%. Il Cac 40 di Parigi segna -6,52% e il Ftse 100 di Londra -5,41%. Seduta in profondo rosso a Piazza Affari, dove il Ftse Mib continua ad ampliare le perdite e dopo i primi minuti di contrattazioni cede il 6,55% a 32.380 punti. I titoli sono tutti in ribasso. Il peggiore del listino è Prysmian a -10,44%. Male le banche, con Unicredit a -9,65% e Intesa a -9%. 

Le nuove tariffe Usa colpiscono duramente anche i mercati asiatici, con l'apertura che ha segnato un nuovo crollo questa mattina. A Tokyo il Nikkei ha chiuso a -7,68%. L'indice Hang Seng di Hong Kong ha seguito con un forte calo di circa il 10%. Anche il Taiwan Weighted Index di Taiwan ha visto un forte calo, perdendo il 9,61% nelle prime contrattazioni. L'indice Kospi della Corea del Sud è sceso del 4,14%, mentre lo Shanghai Composite della Cina è sceso del 6,5%. Anche l'indice di riferimento australiano S&P/Asx 200 ha registrato un calo del 3,82%,e questo indica che la svendita non si è limitata alle principali economie manifatturiere, ma si è estesa a tutta la regione Asia-Pacifico. 

Gli esperti ritengono che la continua svendita nei mercati azionari globali sia dovuta alla crescente incertezza causata dai dazi. Le nuove misure tariffarie hanno gettato nubi nere sulle prospettive economiche globali. Si prevede che le principali economie asiatiche, che dipendono fortemente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti, saranno duramente colpite una volta iniziata l'attuazione dei dazi. 

"I future sulle azioni statunitensi sono crollati domenica sera dopo due sessioni di vendite che hanno spazzato via oltre 5,4 trilioni di dollari di valore di mercato. Le azioni statunitensi sono crollate bruscamente venerdì dopo che la Cina ha reagito ferocemente, imponendo una tariffa del 34% su tutti i beni statunitensi, sollevando timori di una guerra commerciale in escalation e dannosa, alimentata dalla continua tensione commerciale tra le due maggiori economie del mondo", sottolinea la Cnn. 

"A volte bisogna prendere delle medicine per risolvere qualcosa", ha detto intanto il presidente americano Donald Trump parlando ai giornalisti a bordo dell'Air Force One al suo ritorno a Washington da un weekend in Florida. I partner commerciali "si stanno sedendo al tavolo" e "vogliono parlare", ha aggiunto ritenendo che i dazi, da lui definita ''una medicina'', stanno funzionando. 

Secondo il presidente Usa, la Cina avrebbe accettato un accordo su TikTok se non ci fossero stati i nuovi dazi del 34% imposti dall'Amministrazione Trump sulle esportazioni cinesi. "Avevamo un accordo, più o meno per TikTok, non proprio un accordo, ma ci siamo andati molto vicino, e poi la Cina ha cambiato l'accordo a causa dei dazi. Se avessi ridotto un po' i dazi avrebbero approvato quell'accordo in 15 minuti, il che dimostra il potere dei dazi", ha detto Trump ancora ai giornalisti. 

I dazi reciproci del 34% introdotti dal governo cinese nei confronti del prodotti americani sono finalizzati a ''riportare gli Stati Uniti sulla retta via''. Così intanto il vice ministro del Commercio cinese Ling Ji, aggiungendo che ''i dazi introdotti da Pechino "proteggono fermamente i legittimi diritti e interessi delle imprese, comprese le aziende americane". La Cina si impegna a rimanere "una terra sicura e promettente" per gli investimenti stranieri, compresi quelli delle aziende Usa, ha detto ancora.  

Dopo il nuovo tonfo della Borsa, il primo ministro del Giappone Shigeru Ishiba ha annunciato che si recherà negli Stati Uniti ''il prima possibile'' per discutere con il presidente americano Donald Trump dei dazi del 24% imposti sulle esportazioni di prodotti giapponesi in Usa. Il governo di Tokyo, ha aggiunto, chiederà una riduzione dei dazi, ma ''i risultati non arriveranno dall'oggi al domani''. Intervenendo in Parlamento, Ishiba ha spiegato che, considerati i tempi, ''il governo deve adottare tutti i mezzi disponibili" per attutire il colpo economico causato dai dazi statunitensi. Ad esempio, il premier ha citato il sostegno finanziario alle aziende nazionali e le misure per proteggere i posti di lavoro. 

La decisione di Trump di imporre dazi sulle importazioni dal Giappone è stata "estremamente deludente e deplorevole", ha proseguito Ishiba. Parlando del suo prossimo incontro con il presidente americano, ha aggiunto, ''dobbiamo valutare insieme come creare posti di lavoro negli Stati Uniti e contribuire alla loro economica''. 

Il presidente taiwanese William Lai ha intanto annunciato che non adotterà misure di ritorsione contro i dazi del 32% imposti dagli Stati Uniti sulle esportazioni da Taiwan, affermando di porre in questo modo una base per i colloqui con gli Stati Uniti. Lai si è poi detto impegnato a rimuovere le barriere commerciali e ad aumentare gli investimenti delle aziende di Taiwan negli Stati Uniti per "approfondire la cooperazione tra Taiwan e Stati Uniti". 



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