Bialetti diventa cinese, alla Nuo Capital il 78% delle azioni

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Bialetti diventa cinese, alla Nuo Capital il 78% delle azioniBialetti diventa cinese, alla Nuo Capital il 78% delle azioni

(Adnkronos) - Bialetti, la moka più famosa nel mondo, cambia proprietà.

Nuo Octagon ha sottoscritto due contratti di compravendita per l’acquisto, complessivamente, del 78,56% del capitale sociale di Bialetti Industrie: uno con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding, controllate da Francesco Ranzoni, per l’acquisto della totalità delle azioni Bialetti detenute dalle stesse, pari al 59,002% del capitale sociale; il secondo con Sculptor per l’acquisto della totalità delle azioni Bialetti detenute, pari a circa il 19,565%. Il closing è previsto entro la fine del mese di giugno 2025. A seguito del closing, sarà promossa un’Opa obbligatoria sulle restanti azioni in circolazione di Bialetti. 

La compravendita - si legge nella comunicazione di Bialetti - si inserisce nell’ambito di una più ampia operazione legata al rifinanziamento dell’indebitamento di Bialetti oggetto dell’accordo di ristrutturazione. Rifinanziamento dell’indebitamento che avrà luogo mediante: un finanziamento junior da 30 milioni concesso da illimity Bank e Amco; un finanziamento senior di 45 milioni da parte di un pool di istituzioni finanziarie guidate da Banco Bpm e Bper Banca; apporti di equity da parte di Nuo Octagon per almeno complessivi 49,5 milioni. 

"Ho acquistato questo meraviglioso marchio più di 30 anni fa - dichiara Francesco Ranzoni, presidente del consiglio di amministrazione di Bialetti Industrie - Bialetti oggi è una realtà internazionale con un grande potenziale. In questi anni abbiamo attraversato momenti storici complessi, ma con passione, dedizione e spirito di squadra siamo sempre riusciti a guardare avanti e a far crescere l’azienda. L’ingresso di Nuo rappresenta ora una leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri”. 

Per Egidio Cozzi, Ad di Bialetti Industrie, "oggi Bialetti è un’azienda più solida, forte di una visione strategica chiara e di un marchio riconosciuto a livello globale. Questo traguardo è il risultato di un impegno costante, della determinazione del nostro team e della fiducia riposta in noi dagli stakeholder. Con l’ingresso di Nuo si apre un nuovo capitolo, ricco di opportunità: continueremo a investire in innovazione, internazionalizzazione e autenticità, mantenendo sempre al centro la passione per il caffè e l’eccellenza del made in Italy”. 

Bialetti, aggiunge Tommaso Paoli, Ceo di Nuo, “rappresenta una sfida significativa e bellissima per noi, ponendoci di fronte a nuovi obiettivi di crescita per un marchio storico della cultura e della tradizione italiana. Siamo nati a Milano e dal 2016 abbiamo investito oltre 400 milioni di euro di capitali privati nel made in Italy, in aziende che oggi possono contare su nuovi modelli organizzativi e gestionali, sempre più aperte ai mercati internazionali, mantenendo indipendenza e identità proprie. Siamo entusiasti di mettere al servizio di uno dei brand più significativi del nostro Paese le risorse e le competenze necessarie per una nuova fase di sviluppo di Bialetti e del nostro territorio”. 

Scheda

Bialetti: il marchio che ha rivoluzionato il caffè e fatto scuola nel mondo

Simbolo del design italiano, protagonista della cultura domestica e ambasciatore del rito del caffè nel mondo: il nome Bialetti è sinonimo di innovazione, tradizione e italianità.

Quando si parla di caffè e di Italia, è impossibile non pensare alla Moka Bialetti. Con le sue forme ottagonali e il celebre “omino coi baffi” stampato sulla caldaia, questo oggetto è diventato un’icona globale, presente in oltre 300 milioni di case nel mondo. Ma dietro questo successo si cela una storia di ingegno, industria e cultura, profondamente intrecciata al tessuto sociale ed economico italiano del Novecento.

Le origini: dal laboratorio al mito

La storia inizia nel 1919, quando Alfonso Bialetti, dopo aver lavorato in Francia nel settore dell’alluminio, apre un piccolo laboratorio di produzione a Crusinallo, frazione di Omegna, nel distretto industriale del Verbano. È qui che nel 1933 progetta e realizza la prima Moka Express, una caffettiera in alluminio pensata per portare nelle case un caffè “espresso” simile a quello del bar.

L’intuizione è geniale: un oggetto semplice da usare, economico, ma capace di trasformare il rito quotidiano del caffè in un gesto democratico, domestico, profondamente italiano.

L’ascesa: industrializzazione e comunicazione

Il vero salto avviene con il figlio, Renato Bialetti, che a partire dagli anni ’50 trasforma l’invenzione paterna in un successo industriale. Lancia una produzione su larga scala e avvia campagne pubblicitarie pionieristiche, tra cui quella del celebre Carosello animato da Paul Campani, che introduce il personaggio dell’omino coi baffi — caricatura dello stesso Renato — destinato a diventare il logo ufficiale dell’azienda.

Il design della moka, firmato da Alfonso, è un capolavoro funzionale: otto facce per una presa sicura, alluminio per una diffusione uniforme del calore, valvola di sicurezza brevettata. Un oggetto che unisce estetica e ingegneria, diventando parte della cultura materiale italiana e simbolo del Made in Italy nel mondo.

Impatto culturale e simbolico

La Moka Bialetti non è solo un oggetto: è un rituale, una memoria collettiva, un simbolo intergenerazionale. Ha accompagnato decenni di vita quotidiana, dalle colazioni in famiglia ai caffè condivisi tra amici, diventando anche soggetto di mostre, film, spot pubblicitari e studi accademici.

In un’epoca in cui il caffè si consuma sempre più fuori casa, in capsule o da app, la moka rappresenta una resistenza culturale: lentezza, intimità, autenticità. È il caffè “di una volta”, ma anche quello di chi sceglie uno stile di vita sostenibile, essenziale, legato alla manualità.

Tra crisi e rilancio

Negli ultimi decenni, anche Bialetti ha dovuto affrontare le sfide del mercato globale: la concorrenza delle macchine a capsule, la delocalizzazione produttiva, le difficoltà finanziarie. Nel 2018, l’azienda ha vissuto una profonda crisi, ma ha saputo rilanciarsi puntando su una strategia che valorizza la tradizione, l’heritage del marchio e un nuovo approccio alla comunicazione e al design.

Oggi Bialetti non è solo moka: propone una vasta gamma di prodotti legati al mondo del caffè, dai chicchi ai sistemi a capsule, ma anche accessori da cucina e linee per la casa, mantenendo vivo il legame con la propria identità originaria.

Bialetti è più di un marchio: è un capitolo fondamentale della storia industriale italiana, un simbolo di come la semplicità possa diventare eccellenza, e di come un piccolo oggetto possa racchiudere il gusto, lo stile e la cultura di un intero Paese.



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