Caso Maria Ungureanu, Riesame respinge appello. Niente arresto per Daniel e Cristina

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Maria Ungureanu Maria Ungureanu

La decisione del Riesame è motivata dal fatto che "l'accusa si fonda su un complesso di elementi nessuno dei quali di per sé interamente dimostrato".

“Non ci sono prove che possano portare a dimostrare che i fatti siano andati così come ipotizza l'accusa”, ovvero che Maria sia morta per mano di Daniel coperto poi dalla sorella e che lo stesso sia anche l'orco che abusava della piccola. È questa in soldoni la decisione assunta dal Tribunale del Riesame di Napoli Sezione X – l’udienza si tenne lo scorso 30 marzo – che ha rigettato l'appello, nei confronti della decisione presa lo scorso dicembre dal Gip Flavio Cusani, avanzato dal pubblico ministero Maria Scamarcio e da Giovanni Conzo procuratore aggiunto di Benevento.

Una decisione, quella della misura cautelare nei confronti dei fratelli Daniel e Cristina Ciocan (avvocati Verrillo e Maturo), che il Gip aveva già respinto nel luglio 2016. Come si ricorderà, i due fratelli sono accusati a vario titolo della morte della piccola Maria Ungureanu rinvenuta senza vita, nella piscina di un resort, la sera del 19 giugno scorso a San Salvatore Telesino. All’epoca, Cusani, ritenne “inconsistenti” gli elementi a carico del 22enne e della 31enne erano stati ritenuti inconsistenti.

Oggi la decisione del Riesame, ipotizzabile un ricorso in Cassazione, che dunque ha detto no alle motivazioni presentate dall’accusa. Nell’udienza i difensori dei due giovani avevano punto per punto ribattuto alle tesi del pm Scamarcio mentre nella requisitoria erano emersi anche diversi punti contrastanti con le motivazioni addotte dal Gip a sostegno del provvedimento di rigetto dell’istanza cautelare.

Per di più secondo il giudice: "L'accusa si fonda su un complesso di elementi nessuno dei quali di per sé interamente dimostrato". Le 35 pagine poi si chiudono: “La gravità dei fatti e la pena per la sorte della povera vittima non giustificano peraltro scorciatoie, né una meno rigorosa valutazione della prova. Ne segue che l'appello del pm debba essere respinto”.



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