Sangiuliano “Non sono ricattabile, Meloni ha respinto mie dimissioni”
10:16:57 2240ROMA (ITALPRESS) – “Non ho mai speso un euro del ministero per la signora Boccia, i suoi viaggi li ho pagati da me con la mia carta di credito personale.Il rapporto tra me e Boccia è stato di tipo affettivo, ma io non sono ricattabile perchè non ho usato denaro pubblico”. Lo ha affermato in una intervista al TG1 il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a proposito del suo rapporto con Maria Rosaria Boccia.
“Ero disponibile a dimettermi un minuto dopo che il Presidente Meloni me lo chiedeva. Ma quando ha visto le prove documentali che le ho portato che rendevano la vicenda solo un fatto di gossip, senza che nessun riservato è mai circolato, mi ha detto di andare avanti e chiarire bene il punto di verità” ha aggiunto il ministro dopo aver mostrato estratti conto e ricevute di pagamento di biglietti aerei.
“La dottoressa Boccia l’ho conosciuta all’inizio della campagna elettorale per le europee ad una manifestazione di Fratelli d’Italia a Napoli. Mi è stata presentata da amici comuni anche se lei poi ha pubblicato una foto del 2023. Ma non era insieme a me ma in una delle tante foto fatte in occasione di un evento” ha spiegato Sangiuliano, il quale a proposito della mancata nomina a consulente della Boccia ha risposto: “Dopo che è nata un’amicizia personale, ho riscontrato in lei alcune doti organizzative, dopodichè ho pensato di nominarla sempre a titolo gratuito consigliere per l’organizzazione dei grandi eventi. Il rapporto poi è diventato una relazione sentimentale e, pur avendo continuato a portare avanti l’ipotesi della nomina, ho riscontrato dopo essermi consultato con alcuni legali e con il mio capo di gabinetto che tutto ciò poteva configurare un conflitto di interessi. Ho chiesto io stesso per mail al capo di gabinetto di interrompere la nomina di Boccia: il conflitto di interessi è di carattere sia sentimentale sia per la sua partecipazione di eventi che potevano entrare in conflitto con i nostri. Sulla nomina non è mai stato fatto nessun invio all’Ufficio centrale di bilancio e anche il contratto che Boccia potrebbe esibire è privo di controfirma”.
A proposito di eventuali dati sensibili violanti in vista del G7 Cultura, Sangiuliano ha assicurato che “la dottoressa Boccia non ha mai avuto assolutamente accesso nè a documenti classificati, nè a documenti riservati riguardanti il G7” e che la sua presenza al Ministero si sarebbe verificata solo quattro o cinque volte. “Ieri sera ho chiamato Boccia per dirle di essere corretta e precisa nelle affermazioni. La prima persona a cui devo chiedere scusa è mia moglie, poi lo chiedo a Meloni per l’imbarazzo creato a lei e al governo, poi ai miei collaboratori che non avendo fatto niente si ritrovano investiti da questa vicenda” ha concluso il ministro. (ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma
SCHEDA
Negli ultimi giorni, la politica italiana è stata scossa da uno scandalo che ha visto coinvolto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Maria Rosaria Boccia. La vicenda ha suscitato grande attenzione mediatica e ha messo a dura prova la stabilità politica del governo guidato da Giorgia Meloni.
Le tappe della vicenda
Lo scandalo è emerso a seguito di alcune rivelazioni riguardanti un presunto conflitto di interessi tra il Ministro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, figura vicina al mondo culturale e imprenditoriale italiano che ha divulgato sui social il suo presunto incarico di Consigliere del ministro, venendo però smentita dallo staff del ministero. Secondo alcune indiscrezioni, la Boccia avrebbe beneficiato di favori istituzionali grazie alla sua stretta relazione con il ministro. Le accuse, diffuse attraverso vari media, hanno scatenato reazioni immediate all'interno della sfera politica, con richieste di chiarimenti e addirittura dimissioni.
La vicenda è ulteriormente esplosa quando è stato rivelato che Maria Rosaria Boccia avrebbe ottenuto incarichi rilevanti legati al settore culturale grazie a presunte pressioni di Sangiuliano, destando preoccupazione sulla trasparenza e la correttezza delle nomine pubbliche. In particolare l'accusa mossa al ministro, è quella di aver permesso alla Boccia, senza che questa avesse alcun titolo mancando un incarico ufficiale, di poter esaminare documenti riservati legati al prossimo G7 della cultura in programma a Pompei. Senza contare le numerose e documentate missioni in cui la donna è stata al fianco del ministro in svariati incontri pubblici. Di qui il dubbio che le spese di tali trasferte siano state coperte con fondi pubblici. Elemento negato da Sangiuliano che afferma di aver pagato sempre di tasca propria, salvo in una occasione che preciserà in seguito.
Il confronto con Giorgia Meloni
Una delle tappe cruciali di questo scandalo è stato il confronto diretto tra il Ministro Sangiuliano e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Dopo le prime accuse, Meloni ha chiesto spiegazioni a Sangiuliano, in un faccia a faccia molto atteso. Il ministro, secondo fonti vicine al governo, avrebbe fornito una dettagliata difesa del proprio operato, negando categoricamente qualsiasi irregolarità e ribadendo che non vi fosse stato alcun conflitto di interessi.Meloni, in questa fase, si è trovata a gestire una situazione delicata, poiché un eventuale coinvolgimento del ministro in attività illegali avrebbe potuto minare la credibilità del governo. Tuttavia, la presidente ha deciso di non procedere con provvedimenti drastici, almeno nelle fasi iniziali, in attesa di ulteriori verifiche.
L'offerta di dimissioni
Con il crescere della pressione politica e mediatica, è avvenuto un importante incontro tra Sangiuliano e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il Ministro della Cultura avrebbe offerto spontaneamente le sue dimissioni per evitare che lo scandalo potesse danneggiare ulteriormente l'immagine del governo. Tuttavia, Meloni ha deciso di non accettarle, ribadendo il suo sostegno personale al ministro.
Questo confronto, avvenuto in un clima di tensione e preoccupazione per le ripercussioni sul governo, ha visto Meloni assumere una posizione netta. La premier ha pubblicamente rassicurato sia l'opinione pubblica che i membri del suo esecutivo, affermando di avere piena fiducia nell'operato di Sangiuliano e definendo le accuse nei suoi confronti come pretestuose e basate su supposizioni non confermate.
Le rassicurazioni pubbliche di Meloni
A seguito del colloquio con Sangiuliano e delle crescenti pressioni pubbliche e mediatiche, Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui ha confermato la fiducia nel Ministro della Cultura. La presidente del Consiglio ha affermato che il governo sta seguendo da vicino la vicenda e che, in assenza di prove concrete di illeciti, non vi sono ragioni per procedere con un cambio di leadership al Ministero della Cultura. Meloni ha inoltre ribadito l'importanza di mantenere una linea di trasparenza e correttezza nelle istituzioni, promettendo che verranno svolti ulteriori controlli.
L'intervista al TG1
In un'intervista esclusiva al TG1, andata in onda ieri sera, Gennaro Sangiuliano ha avuto l'opportunità di difendersi pubblicamente dalle accuse. Durante l’intervento, ha ribadito la sua innocenza e ha sottolineato che il suo operato come ministro è sempre stato guidato dall’interesse pubblico. Ha inoltre accusato alcuni settori della stampa di aver diffuso informazioni distorte, mirate a screditare la sua immagine e quella del governo. L'intervista è stata un momento cruciale per cercare di rassicurare l'opinione pubblica e per offrire una versione alternativa dei fatti, rispetto a quella emersa dalle prime indiscrezioni giornalistiche. Non sono mancate le lacrime, chiedendo scusa alla moglie e a Giorgia Meloni per l'imbarazzo creato.
Nell'intervista Sangiuliano ha ammesso di aver avuto "una relazione di tipo affettivo" con la Maria Rosaria Boccia, ma di averla troncata anche su richiesta della moglie.