Terza Giornata del Costruttore. Ferraro (Ance): "Lungaggini burocratiche grosso danno per il nostro sistema"

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Presso Palazzo San Domenico, in Piazza Guerrazzi, si è  tenuta la terza edizione del costruttore, in collaborazione con Unisannio e l'ordine Architetti e Ingegneri.

La giornata è stata articolata in due sessioni: quella mattutina, incentrata sul tema dell' edilizia del futuro, con l’obiettivo di fornire una visione più completa sulle nuove tecniche e proposte di costruzione; in modo da poter sviluppare un progetto in base alle varie esigenze, ricercando le migliori soluzioni per abbattere tempi e costi di realizzazione.

La sessione pomeridiana, invece, ha come obiettivo quello di spiegare il progetto ‘Ecomateria’. Ideato da Ance Benevento, lo scopo primario del progetto  è quello di ottimizzare le risorse dei cantieri e diminuire i rischi ambientali.

Il presidente Ance, Mario Ferraro, si è soffermato sulle lungaggini burocratiche che bloccano la partenza di alcuni progetti: “Presentiamo dei progetti innovativi made in Sannio, per dare la possibilità alle imprese, ma soprattutto in collaborazione con i professionisti, di trovare la strada giusta per intraprendere un percorso in un momento di crisi per il nostro settore. Le difficoltà sono tante. La più importante - a nostro avviso - è quella di far diventare cantieri i fondi che si trovano nei cassetti dei governi. Trascorre molto tempo per la troppa burocrazia. Queste lungaggini sono un grosso danno per il nostro sistema. Cercheremo di far sì che questi soldi possano essere spesi e messi in circolo”.

Thomas Miorin - presidente di Rebuild Italia – sostiene che: “Sul territorio tante realtà già portano avanti il tema dell’edilizia innovativa. Come Rebuild - in Italia - stiamo cercando di confrontarci ed esplorare quelle che sono le frontiere dell’edilizia. E’ un momento molto interessante per il settore dell’edilizia; perché si sta per preparare una trasformazione nel mercato delle costruzioni. Si va verso due direttrici: una è quella della sostenibilità, l’altra è l’innovazione. C’è la possibilità di ottenere una riqualificazione con minor costi. In un momento come questo – tiene a sottolineare Thomas - dove ci sono molte meno risorse economiche per la riqualificazione, la sostenibilità diventa una leva, nel senso di riduzione. Poi c’è tutta la parte dei materiali. Si tratta solo di mettere in moto le filiere, che è quello che anche oggi cercheremo di fare”.

Imma Collarile, dell’Ordine Ingegneri di Benevento, spiega tecnicamente il progetto: “Si tratta di un monitoraggio in continuo. Nasce in applicazione alle strutture prefabbricate, ma può essere attuato a qualsiasi costruzione, anche in opera. Si parte dalla calcolazione pura, in cui vengono prese in considerazione determinate sollecitazioni della struttura. Abbiamo individuato dei punti criticità da dover monitorare. A noi serviva la resistenza della struttura in caso di collasso. Stabiliti i parametri prestazionali, dal punto divista strutturale e ambientale  abbiamo inserito una serie di sensori, esterni e interni. I sensori vengono alimentati da un nodo concentratore e ricevono informazioni. Periodicamente queste info vengono inviate al web; quindi, la nostra struttura diventa un oggetto smart in grado di dare dei dati. Queste informazioni devono essere elaborate".

"A tal proposito – continua l’ing. Collarile - abbiamo avuto la collaborazione di due aziende partner: un prefabbricatore e un’azienda di information tecnology, che ha sviluppato la piattaforma di acquisizione dei dati e la gestione. E’ possibile, quindi, controllare in tempo reale alcuni parametri come la temperatura e la velocità del vento. Informazioni che servono per ottimizzare un piano di formazione programmata prima di arrivare al danno. Il nostro obiettivo è quello di avvantaggiare l’utente. La cosa importante è che ci saranno molti sbocchi occupazionali per aziende software, installatori e per chi produce sensori. Spero che il progetto possa avere un futuro”.

C.D.



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