Antonio Clemente, è l'ora dei saluti: 'La legalità paga sempre, la politica faccia la sua parte'

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Per il sostituto procuratore Antonio Clemente è il momento dei saluti e dei ringraziamenti. Ben presto, infatti, com'è noto, Clemente entrerà a far parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Roma, lasciando quella di Benevento dopo quasi otto anni di lavoro.
"Vorrei salutarvi e ringraziarvi per la vostra attenzione e vorrei salutare e ringraziare i cittadini sanniti". Così scrive, ai direttori delle testate locali, in una lettera pubblicata dal blog Sanniopress e dai quotidiani, questa mattina.
"Credo che sia un bene per un magistrato fare nuove esperienze professionali ed arricchire i propri orizzonti e perciò ho preso questa decisione.
Per prima cosa intendo ringraziare il Procuratore della Repubblica Maddalena, quei validi colleghi, il personale amministrativo dell’ufficio, i consulenti, quegli ufficiali di Polizia Giudiziaria che hanno collaborato con me e che hanno reso possibile, insieme, il raggiungimento di importanti obiettivi a difesa della legalità".
A dimostrazione - scrive Clemente - che la battaglia per la legalità non è individuale e non può essere affidata solo a poche persone. Dietro inchieste più o meno rilevanti vi è sempre e vi deve essere un necessario gioco di squadra, non solo da parte della magistratura e delle Forze dell’ordine. Per la legalità si vince o si cade tutti insieme".
Dopo i ringraziamenti di rito, il pm avanza alcune riflessioni personali su una nuova Giustizia: "Senz’altro oltre ai processi (per i quali andrebbe almeno bloccata la prescrizione dei reati) occorrerebbe ben altro (meglio la prevenzione con il lavoro, lo sviluppo ecc.. che la repressione penale che dovrebbe essere l’estremo rimedio) ma queste sono valutazioni e decisioni che attengono soprattutto alla politica. Proprio per questo a chi mi ha scritto che alla fine anche il lavoro della magistratura sarà vano perché poi gli stessi protagonisti coinvolti in indagini li ritroviamo per altri appalti, ribadisco che la magistratura e le forze di Polizia da sole non possono salvare questo nostro Paese, ciascuno deve fare la propria parte ed in primis la politica e le istituzioni.
Certo applicare la legge, assicurare il servizio giustizia è difficile, ho cercato di svolgere la mia delicata funzione nel migliore dei modi, con i limiti umani e con le risorse disponibili, seguendo solo la mia coscienza e facendo il mio dovere di cittadino e di magistrato.
Ho sempre pensato che la legalità è un bene di tutti, deve convenire a tutti, deve essere difesa da tutti perché senza di essa, è in pericolo il nostro futuro ed il futuro di coloro che ci seguiranno.
Nelle democrazie del nord Europa ove i tassi di corruzione e di illegalità sono bassi, a livello fisiologico, vi è sviluppo anche economico e vi è una buona qualità della vita. Laddove invece il tasso di corruzione, di evasione e di illegalità è elevato, come da noi, la qualità della vita è bassa, ci sono grosse ingiustizie e molti giovani fuggono per portare intelligenze ed energie altrove.
Questo per dire - chiarisce Clemente - che la legalità paga sempre, non è un discorso astratto, e dunque va incoraggiato e non svilito il lavoro di chi (magistrati, PG, esponenti istituzionali, cittadini ecc..) si batte per la legalità e per assicurare un vivere civile.
Sono convinto che il mio lavoro potrà proseguire bene e potrà essere migliorato da altri, anche perché numerose energie positive vi sono ed arriveranno in questa nostra provincia.
Il Sannio (e l’Italia) può farcela, se siamo tutti uniti, verso un fine comune di legalità, giustizia e sviluppo.
Vi assicuro - conclude - che da cittadino sannita continuerò sempre a seguire ed a fare qualcosa di utile per questa nostra terra".

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