Camera di Commercio, Campese risponde alle accuse di 'Imprese per il Sannio'
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Replica del Presidente della Camera di Commercio di Benevento, Antonio Campese, agli attacchi delle associazioni aderenti a "Imprese per il Sannio".
“Sono costretto, per l’ennesima volta e mio malgrado, a replicare alla nota con cui sedicenti sigle datoriali attaccano strumentalmente l’operato della Presidenza e della Giunta della Camera di Commercio di Benevento”, così il Presidente della Camera di Commercio, Antonio Campese, in merito agli attacchi di Aicast, Confcommercio, Cidec, Casartigiani, Confazienda, Fapi ed Unimpresa.
“A mio avviso, è grave – dichiara Campese - che si forniscano informazioni false al fine di dare corpo a ragioni inesistenti.
Da organizzazioni, nella maggior parte dei casi, prive di apparato e di dubbia rappresentanza, alcune peraltro già sconfessate dal Tar più volte, vengono periodicamente attacchi alla gestione di quest’Ente senza un adeguato approfondimento: le delibere, anche quelle menzionate nel comunicato stampa diramato, sono pubbliche, consultabili sul sito web della Camera di Commercio di Benevento, ci aspetteremmo, pertanto, che almeno si desse prova di saper leggere i documenti, prima di intervenire a gamba tesa su questioni rispetto alle quali, evidentemente, manca una conoscenza adeguata, o si è semplicemente in mala fede.
I 60mila euro che, secondo quelle sigle, sarebbero stati erogati alla Confesercenti sono puro esercizio di fantasia: i Regolamenti camerali prevedono la possibilità di erogare al massimo 15mila euro di contributo per attività ed eventi, quindi anche il contributo dell’Ente all’evento organizzato, lo scorso luglio, al Rione Libertà non potrà superare il tetto stabilito e dovrà prevedere l’apporto del 50 per cento a carico dell’Associazione proponente.
Per quanto riguarda il progetto ‘Il Sannio oltre l’Expo’, del pacchetto promozionale e di comunicazione istituzionale proposto da Raicom, è stata presa in considerazione, per il momento, soltanto la trasmissione ‘Sereno Variabile’, che avrà il compito di promuovere su canali Rai il territorio sannita e le sue eccellenze enogastronomiche: l’importo in discussione è pari a 35mila euro più Iva, per cui i 200mila euro di cui parlano le sedicenti sigle nella loro nota sono una forzatura che non trova alcun fondamento.
Una manipolazione della realtà si registra anche sull’argomento Fondazione, strumento che la Camera di Commercio ritiene strategico per poter continuare nell’azione di sostegno e promozione delle imprese sannite, in un momento in cui lo stesso destino dell’Ente appare incerto. Lo studio legale Cardi, chiamato, oltre un anno fa, ad accompagnare il percorso della costituenda Fondazione, deliberata dal Consiglio camerale all’unanimità il 31 ottobre 2014, ha un prestigio internazionale ed è per l’Ente e per la costituzione della stessa Fondazione, garanzia di trasparenza, funzionalità e di rispetto rigoroso del complesso quadro normativo che regola la materia.
Pertanto, le dichiarazioni delle sigle datoriali che, per l’ennesima volta, chiedono le dimissioni della governance di quest’Ente, con ragioni dislessiche e contrastanti, sono futili esternazioni di soggetti in mala fede, occupati in modo strumentale a instillare veleni in un Ente con i conti in regola e che vanta da sempre una gestione virtuosa delle risorse. Quegli attacchi, che espongono quelle stesse sigle al rischio di apparire ridicole se non patetiche, sono i deliri diurni di persone che evocano la Procura quando la Procura si è già abbattuta su di loro per le attività che hanno posto in essere. Tutto il resto è noia, è solo fuffa al servizio di inutili idioti”.