Giubileo 2025: Roma investe nell'accoglienza dei senzatetto
12:25:25 221Quattro tensostrutture per 250 posti complessivi: un investimento di 4,3 milioni di euro per affrontare l’emergenza abitativa, ma la città con il maggior numero di senzatetto in Italia necessita di soluzioni più incisive.
In vista del Giubileo 2025, il Comune di Roma ha annunciato un piano straordinario per affrontare l’emergenza senzatetto, particolarmente acuta nei mesi invernali. Con un investimento di 4,3 milioni di euro, la giunta capitolina prevede la costruzione di quattro tensostrutture temporanee, capaci di ospitare circa 250 persone. La misura, prevista per entrare in funzione entro la fine del 2024, rappresenta un tentativo di rispondere alle esigenze di una delle fasce più vulnerabili della popolazione, ma solleva interrogativi sulla sua portata e sulla reale efficacia di fronte a un problema strutturale.
Un intervento straordinario per il Giubileo
Il Giubileo rappresenta per Roma non solo un evento religioso di portata mondiale, ma anche una sfida logistica e sociale. L’afflusso previsto di milioni di pellegrini rende ancora più urgente la necessità di affrontare situazioni di marginalità, spesso visibili nelle strade e nei parchi della Capitale.
La decisione di investire 4,3 milioni di euro per la realizzazione delle tensostrutture è stata accolta con favore da alcune organizzazioni del terzo settore, che riconoscono il tentativo del Comune di rispondere a una situazione critica. Le strutture saranno dislocate in quattro aree strategiche della città, fornite di servizi essenziali come letti, riscaldamento, docce e assistenza sanitaria di base. Si tratta di uno sforzo in linea con la necessità di offrire riparo durante i mesi più freddi, quando le persone senza fissa dimora sono particolarmente vulnerabili.
Una città al primo posto per numero di senzatetto
Tuttavia, il problema a Roma ha proporzioni ben più vaste di quanto questo intervento possa affrontare. Secondo le stime più recenti, la Capitale ospita circa 8.000 persone senza fissa dimora, il numero più alto in Italia. Questo dato riflette una crisi abitativa radicata, aggravata da fattori come la mancanza di alloggi a prezzi accessibili, la disoccupazione e le fragilità sociali.
I 250 posti aggiuntivi rappresentano quindi una risposta marginale, che lascia irrisolti i problemi strutturali. “Pur apprezzando l’impegno del Comune, dobbiamo riconoscere che questa è solo una goccia nel mare,” ha dichiarato Silvia Caprari, portavoce di una rete di associazioni che operano con i senzatetto. “Servono soluzioni a lungo termine, come l’aumento degli alloggi sociali e politiche attive di reinserimento lavorativo.”
Una iniziativa non esente da critiche
Le tensostrutture sono inoltre viste da alcuni come una misura temporanea che rischia di perpetuare la precarietà. Diversi esperti di politiche sociali sottolineano che interventi emergenziali non possono sostituire un piano organico per affrontare l’esclusione abitativa. “Il rischio è che queste strutture diventino un parcheggio per i senzatetto, senza offrire prospettive di cambiamento,” ha spiegato il sociologo Marco De Santis.
Alcuni propongono invece modelli alternativi, come il “Housing First”, un approccio già sperimentato con successo in diversi Paesi europei, che prevede di fornire alle persone senza dimora un’abitazione stabile come primo passo per favorire il reinserimento sociale. Altre richieste includono un aumento del sostegno economico per le famiglie a rischio di sfratto e l’attivazione di percorsi formativi per facilitare l’accesso al mondo del lavoro.
Un banco di prova per la Capitale
Il Giubileo 2025 rappresenta un’opportunità per Roma non solo di mostrarsi al mondo, ma anche di dimostrare un impegno concreto verso i suoi cittadini più fragili. Se l’investimento per le tensostrutture è un primo passo, la vera sfida sarà tradurre questo slancio in azioni durature, capaci di affrontare le radici della crisi abitativa.
In una città che vive quotidianamente il contrasto tra la sua grandezza storica e le sue difficoltà moderne, la risposta al problema dei senzatetto potrebbe diventare un simbolo del cambiamento auspicato per il futuro. Per ora, il piano straordinario resta un tentativo parziale, con la speranza che possa essere l’inizio di un percorso più ambizioso e inclusivo.