Caccia: Bruxelles apre una procedura d'infrazione contro l'Italia. Scontro tra cacciatori e animalisti

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Le nuove leggi italiane sulla caccia nel mirino dell'Unione Europea. La Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per il mancato rispetto delle direttive comunitarie in materia di tutela degli uccelli migratori.

La Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per le leggi varate sulla caccia. Secondo Bruxelles, le norme italiane non sono in linea con le direttive europee in materia di tutela degli uccelli migratori e di salvaguardia della biodiversità. Le norme contestate, varate lo scorso anno, prevedono infatti l'ampliamento dei periodi di caccia e l'abbattimento di alcune specie considerate a rischio.

La Federazione Italiana della Caccia (FIDC) si dice pronta a collaborare con le autorità europee per trovare una soluzione. "Siamo contrari ad alcune misure," ha dichiarato il presidente Massimo Buconi, "come il divieto di caccia primaverile, che non ha alcun fondamento scientifico." La FIDC sostiene che la caccia sia un'attività sostenibile che contribuisce alla gestione del territorio e alla biodiversità.

Critiche invece da parte delle associazioni ambientaliste. "Le nuove leggi italiane sono un passo indietro nella tutela della fauna selvatica," ha affermato Alessandro Marescotti, responsabile fauna selvatica del WWF Italia. "L'ampliamento dei periodi di caccia e l'abbattimento di specie a rischio sono una grave minaccia per la biodiversità".

La regolamentazione vigente per la caccia in Italia è stata oggetto di numerose critiche negli ultimi anni. L'Unione Europea ha già aperto diverse procedure d'infrazione contro il nostro paese per il mancato rispetto delle direttive comunitarie.

Le principali critiche riguardano:

  • L'ampliamento dei periodi di caccia: le nuove leggi prevedono la possibilità di cacciare per periodi più lunghi, anche in periodi di nidificazione e migrazione.
  • L'abbattimento di specie a rischio: alcune specie considerate a rischio di estinzione, come il colombaccio selvatico e la tortora, sono ancora cacciabili in Italia.
  • Il mancato rispetto delle zone protette: la caccia è ancora consentita in alcune zone protette, come le zone umide e i parchi nazionali.

La Commissione Europea ha chiesto all'Italia di modificare le sue leggi sulla caccia entro due mesi. Se l'Italia non dovesse adeguarsi alle richieste europee, potrebbe essere multata.



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